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I 5 sindaci dei comuni della Valgandino, Peia, Leffe, Casnigo, Cazzano e Gandino, si sono trovati nei giorni scorsi per prendere una decisione comune, da portare in provincia,  per mettere in sicurezza le strade trafficate della Valle. Il riferimento va soprattutto agli ultimi fatti di cronaca verificatosi sulla Provinciale 42, quel tratto di strada che dal Dobenca porta all'imbocco della Valle, dove l'illuminazione stradale è assente nei punti pericolosi. L'appuntamento con la Provincia è previsto per giovedi 19 settembre.

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L'Amministrazione del Comune di Piario sta prendendo tempo per decidere la scelta se aderire all'unione con i comuni dell'Asta del Serio o con Clusone, con il quale da tempo sta gestendo dei servizi in comune. Un'indecisione che ha lasciato qualche amaro in bocca nel Consiglio Comunale di Clusone. Secondo il sindaco di Piario Pietro Paolo Visini, la popolazione ha lasciato la scelta al Consiglio Comunale che avrà quindici giorni di tempo per decidere da che parte schierarsi. 

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Il Comune di Clusone si fa digitale questo quanto emerso al Consiglio Comunale di Clusone che si è tenuto nella serata di giovedi 5 settembre. Le parole del Consigliere di Minoranza Andrea Castelletti Lista Clusone 24023 "Siamo soddisfatti per aver finalmente aggiornato il regolamento del consiglio comunale: la valorizzazione dei documenti digitali permetterà di velocizzare i lavori e le comunicazioni, aiuterà i cittadini nella consultazione degli atti pubblici e consentirà di risparmiare sulle tonnellate di carta stampata e sulla gestione degli archivi. Il prossimo obiettivo è la sistemazione del sito internet, attualmente senza una precisa organizzazione e di difficile consultazione: è dal 2010 che avanziamo richieste per modificarlo e renderlo più accessibile. Non si tratta di un grande obiettivo, ma piuttosto di un'operazione ordinaria che richiede qualche sforzo ma deve essere compiuta per adeguarsi agli standard normativi."

Ha compiuto da poco 3 anni di attività e già il Palazzo di Giustizia di Clusone, sede distaccata di Bergamo inaugurato il 27 maggio del 2009, sta per chiudere i battenti. E va bene la “spending review”, “l’accentramento dei servizi per risparmiare” e tutti gli slogan che da tempo invadono i tg nazionali e i media ma questa chiusura sa tanto del solito “caso all’Italiana”. Non dimentichiamo infatti che l’investimento totale è stato di più di 2 milioni di euro e non possiamo certo credere che, nel non troppo lontano 2009, il Ministero di Grazia e di Giustizia non abbia fatto un ragionamento lungimirante per valutare se l’investimento fosse opportuno o no. Secondo la riforma delle circoscrizioni giudiziarie il tribunale dovrebbe

La crisi economica non da scampo nemmeno alle case di riposo locali. Ne sono un esempio la Casa di Riposo di Cene e di Brembate Sopra. Secondo i Sindaci le rigidità dei patti di stabilità impediscono la regolare gestione di questi servizi, dai quali non si trae profitto ma agevolano soltanto i cittadini. Per quanto riguarda il personale interno non sono più possibili le assunzioni e nemmeno sostituzioni, insomma sono al collasso. Secondo cifre nazionali c'è troppa disparità fra le case di riposo in Lombardia e quelle al sud Italia, a Cene sono 27 i dipendenti con 50 pazienti, in un comune dell'interland di Palermo la casa di riposo ospita piu lavoratori che pazienti ben 143. La proposta di alcuni politici leghisti è lo sforamento in massa del patto di stabilità.

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