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SILENZIO IN SALA

Holland (Ryan Gosling) e Jackson (Russel Crowe) si trovano a collaborare per risolvere un misterioso caso che prende vita nella Los Angeles di fine anni '70: una famosa pornostar morta, una giovane ragazza scomparsa, altre persone vicine alle due appena menzionate scomparse. Un grande alone di mistero insomma, in cui il giovane investigatore privato e l'attempato e rude detective si trovano a brancolare, trovando indizi sparsi qua e là che li condurranno sulla pista giusta. Commedia dalle tinte poliziesche "seventies", guidata da una strana ma efficace coppia e che si lascia assaporare senza troppe pretese.

Richard (Tom Ewell) è un impiegato della New York degli anni '50 che si occupa di edizioni tascabili dei grandi classici della letteratura...ha appena accompagnato la moglie ed il figlio a prendere il treno che li porterà in campagna per evitare la torrida estate cittadina, mentre lui resterà a casa. Richard è un uomo dalla spiccata immaginazione, creatrice molto spesso di fantasiosi viaggi mentali che lo mandano letteralmente tra le nuvole: quando si infatua della nuova vicina di casa (Marilyn Monroe) entra in una fase di instabilità mentale fatta di continue paranoie ed estasi. Il genio di Billy Wilder dirige magistralmente questa frivola commedia datata 1955, con un fantastico Tom Ewell e Marylin Monroe che entrerà nella storia della cultura pop con la scena della gonna al vento.

La famiglia De Martino è da sempre legata al mondo delle corse a quattro ruote: padre, figlio, figlia, tutti guidati da questa grande passione. Proprio quest'ultima, Giulia (Matilda De Angelis) partecipa al campionato italiano GT, supportata dal padre che però muore a causa di un malore proprio durante una gara. Ecco quindi apparire la figura di Loris (Stefano Accorsi), figlio, dotato ex-pilota, fuggito da casa ormai da dieci anni e con una vita tormentata da instabilità e tossicodipendeza: sarà proprio Loris, genio sregolato e maledetto, ad aiutare la sorella a portare a termine il campionato, avendo entrambi sulle spalle un'incombenza pesantissima. "Veloce come il vento" non è il classico film sui motori, ma presenta una trama drammatica di fondo molto interessante, ruvida e vera fino all'osso, avente al volante uno Stefano Accorsi fenomenale dal primo all'ultimo minuto.

Siamo nel 1995, zona balcanica, e un gruppo di operatori umanitari lavora sul campo in un territorio ormai martoriato dalla guerra. La rimozione di un cadavere da un pozzo è il filo rosso che guida le operazioni dei nostri, tra difficoltà burocratiche e militari sempre dietro l'angolo. Tim Robbins e Benicio del Toro guidano il cast di questo film che ha uno sfondo drammatico ed una trama più da commedia, costantemente in bilico tra film d'autore e di consumo...un ibrido che non convince fino in fondo. 

Tilly Dunnage (Kate Winslet) torna dopo molti anni nel piccolo paese dove era cresciuta: vi torna dopo che la madre (Judy Davis) l'ha forzatamente allontanata quando tutti i cittadini l'hanno additata come colpevole dell'uccisione di un suo compagno di classe all'età di soli dieci anni. Tilly ha fatto carriera nel mondo della moda, frequentando i circoli più esclusivi: ora è alle prese con i suoi concittadini mentalmente arretrati e ancora pieni di rabbia per ciò era successo ma adorano i suoi vestiti, e la dotata sarta non si farà scappare la sua personale vendetta. Kate Winslet è sempre bella da vedere, insieme alla fotografia e all'ambientazione molto curate e d'impatto, la trama però lascia molto a desiderare e in molte parti risulta un pastone davvero poco credibile.

Hugo (Asa Butterfield) è giovane ragazzo che vive e lavora segretamente nella stazione ferroviaria di Parigi, controllandone e riparandone tutti gli orologi. Il padre, scomparso da poco tempo, stava riparando un vecchio automa nel tentativo di scoprirne il messaggio nascosto: per il ragazzino quell'automa è tutto, l'ultimo appiglio con l'amato padre, ormai andato. Aiutato da una ragazza capirà la vera provenienza del marchingegno, appartenuto in partenza ad un grande regista. Martin Scorsese esplora un territorio che non gli è troppo congenito, presentando comunque un racconto favolistico dall'ottimo impatto.