Acque ancora agitate alla Pigna di Alzano Lombardo. Le organizzazioni sindacali hanno proclamato per mercoledì 25 un'ora di sciopero alla fine di ogni turno di lavoro per tutto il personale dipendente, in seguito a quanto deciso nelle assemblee di oggi. Il provvedimento è motivato dal mancato pagamento dello stipendio di settembre.
L'accredito dello stipendio era stato promesso dall'azienda tramite un verbale di accordo firmato in Confindustria lo scorso 19 ottobre, e atteso, invano, in questi giorni.
"Pigna non ha fatto la necessaria richiesta al Tribunale per ottenere il permesso di pagare i propri dipendenti (l’azienda è in preconcordato) - dicono i responsabili di FISTEL CISL, SLC CGIL e UILComunicazione - e ancora una volta sindacati e lavoratori lo hanno saputo non da una comunicazione dell’azienda, ma solo perché abbiamo chiesto informazioni, insospettiti dall’ennesimo ritardo". Addirittura, Confindustria aveva comunicato che tutto era in regola e che l’azienda, a loro, aveva confermato i suoi impegni.
"È più che evidente come l’azienda non abbia rispettato una chiara intesa condivisa e sottoscritta al tavolo di trattativa - affermano Luca Legramanti, Paolo Turani e Bruno Locatelli, segretari delle sigle sindacali -, mancando di rispetto ai lavoratori e ai loro rappresentanti, ancora una volta, dopo l’annuncio sulla stampa della domanda di preconcordato. Diventa per noi inevitabile dare una risposta sindacale e responsabile a questa condizione di irresponsabilità inaccettabile". "Siamo consapevoli della delicata situazione che stiamo affrontando, ma gli accordi quando vengono sottoscritti vanno rispettati", concludono i tre sindacalisti.
Le Cartiere Paolo Pigna danno oggi lavoro a 160 persone, oggi in Cassa Integrazione Ordinaria, fino a dicembre. Le organizzazioni Sindacali stanno aspettando che l’azienda presenti al Tribunale, e di conseguenza anche ai lavoratori, il piano con il quale l’azienda cerca di uscire dalla pesante situazione di crisi. La prossima settimana dovrebbe esserci l'incontro con l'azienda che lunedì 23 doveva presentare al tribunale di Bergamo la seconda parte del piano di risanamento.
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