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Evaristo Barchenis, indiscusso protagonista del panorama pittorico del Seicento, torna a Bergamo a Palazzo Creberg dopo 10 anni dalla precedente mostra, con le sue opere più significative tra cui numerosi capolavori grazie all'evento "Baschenis, ritorno a Palazzo", promosso dalla Fondazione Credito Bergamasco. 

La mostra è stata presentata in anteprima alla stampa da Angelo Piazzoli, Segretario Generale della Fondazione Credito Bergamasco e curatore della mostra e Simone Facchinetti, critico d'arte e curatore della mostra.

La conferenza è stata anche l'occasione per ripercorrere i dieci anni di attività espositive promosse a Palazzo Creberg, traguardo impreziosito dall'esposizione dedicata alle opere di Baschenis, i lavori realizzati con i Grandi Restauri curati dalla Fondazione Creberg e il percorso pensato per la mostra Baschenis Ritorno a Palazzo.

"Sono passati ormai dieci anni dalla monografica Omaggio a Baschenis presentata nel 2006 presso il Palazzo Storico del Credito Bergamasco - afferma Angelo Piazzoli, Segretario Generale della Fondazione Credito Bergamasco -. Fu quella la prima vera occasione in cui dischiudemmo al pubblico le porte della nostra Sede con una mostra strutturata, completa di visite guidate, aperture prolungate e, quale fiore all'occhiello, un bel catalogo a disposizione gratuita dei nostri ospiti, caratterizzato da importanti apporti scientifici (Mina Gregori e Lanfranco Ravelli). Da allora è iniziato un percorso per cui il Salone Principale della Banca, oltreché spazio dedicato all'economia e alle relazioni professionali,  è diventato un luogo di cultura che, sempre più spesso nel corso dell’anno, si trasforma in piazza, museo, palcoscenico, teatro, auditorium, laboratorio di restauro".

"Ad oggi - prosegue Angelo Piazzoli - a Palazzo Creberg si sono susseguite 44 mostre (tutte pensate, realizzate e costruite da noi, in proprio) cui si aggiungono oltre 20 esposizioni organizzate fuori Sede e le mostre itineranti che attestano il nostro anelito alle profondità del pensiero (ad oggi, 6 per 35 eventi)".

La nuova mostra ha l'obiettivo di far conoscere l'artista a molti. "La mostra è difficile perché semplice - ha spiegato il critico Facchinetti - scelta dettata dall'esigenza di far fruire le opere ad un numero ampio di persone. Baschenis dipinse molto: nell'anno della sua morte furono venduti i suoi dipinti sulla pubblica piazza scoprendo un laboratorio con più di 50 quadri. Nel Seicento venne imitato, copiato e storpiato. E' del 1906 la sua riscoperta quando un collezionista belga dona alla reale pinacoteca di Bruxelles un Baschenis attribuito ad un altro pittore: da qui rinasce l'attenzione per il pittore che viene qui proposto con un catalogo snello".

Tra le opere che non si vedono in Italia da diversi anni il celebre Trittico Agliardi, oltre ad un inedito di una collezione privata estera. La mostra resterà aperta dal 6 al 27 maggio a Palazzo Creberg in via Largo Porta Nuova  anche nei weekend con la possibilità di visite guidate. 

 

 

 

Nella foto: Facchinetti presenta alla stampa il Trittico Agliardi

 

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