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Maddy al suo ultimo compleanno con l'amica- ROVETTA - "Chiediamo rispetto, solo rispetto" ci dice una delle migliori amiche di Maddy nascosta dietro gli occhialoni scuri mentre cerca di trattenere le lacrime. Nella mattina di giovedì 13 marzo è entrata nel bar a Rovetta che si trova vicino alla casa dove abitava Madalina Palade prima che gli venisse portata via la vita a Cene. La ragazza è entrata nel bar per leggere il giornale, per vedere che cosa si racconta di quell'amica bellissima e solare che tutti hanno dipinto come una prostituta. "Maddy non era una prostituta - ci dice -, aveva una vita normale come tutte le sue coetanee. Ci piaceva uscire a bere qualcosa e stare a casa. Non andavamo a ballare piuttosto andavamo al cinema. Era una ragazza splendida, determinata, sempre col sorriso. Non osava neppure mettersi il rossetto rosso per non sembrare troppo appariscente". La ragazza scorre le foto del compleanno che hanno festeggiato insieme un paio di settimane fa: Maddy aveva compiuto 27 anni lo scorso 25 febbraio "Le avevo preparato la torta io - continua - e siamo state a casa a festeggiare".

SE BALLARE IN UN LOCALE NOTTURNO BASTA PER ESSERE UNA "SQUILLO"

Una descrizione completamente diversa da quella che abbiamo letto e sentito il giorno dopo al ritrovamento del suo cadavere: martedì mattina, senza neanche sapere la sua identità, Madalina era già per tutti una prostituta. E allora ci chiediamo: ballare in un locale notturno è abbastanza per poter dire che si vende il proprio corpo? Sta di fatto che è bastato che il suo presunto assassino avesse un precedente con una prostituta della sua stessa nazionalità per fare di lei una "squillo". Invece Maddy non si vendeva, aveva un ragazzo fino a poco tempo fa, ma come si sa le storie non sempre vanno bene. C'è anche lui a Rovetta stamattina, ancora sconvolto guarda le foto sul cellulare chiedendosi cosa sia potuto succedere. "L'avevo sentita fino al pomeriggio di domenica - continua l'amica - dovevamo vederci poi ha cambiato idea. Ci ha detto che sarebbe andata a bere un caffè. Poi non abbiamo più saputo nulla". Da lì il vuoto. E Madalina non c'è più. L'amica ci parla anche del presunto assassino, Isaia Schena, l'aveva incontrato un paio di volte e ci dice che se Maddy è salita fin lassù sola è perché si fidava di lui. La ragazza ha deposto la sua testimonianza agli inquirenti che ora stanno ricostruendo i fatti. Il padre di Madalina è già in Italia mentre la sorella sta arrivando; domani ci sarà l'autopsia e quello che chiedono i due ragazzi è solo un po' di rispetto nei confronti della famiglia. "Maddy voleva dei figli dal suo ragazzo - conclude l'amica -. Era una ragazza determinata e coraggiosa, sono sicura che ha lottato".

Giovedì 13 marzo

Con un comunicato stampa asciutto come quello che annunciava l'apertura solo nei weekend, la società Sviluppo Turistico Lizzola annuncia la chiusura degli impianti e la liquidazione della società stessa. La scelta è stata presa nella serata di mercoledì 12 marzo e subito diramata dopo l'assemblea dei soci con un comunicato che recita "L'assemblea dei soci di Sviluppo turistico Lizzola S.p.a su istanza del Consiglio di Amministrazione comunica che ha deliberato l'attivazione delle procedure finalizzate alla liquidazione della società". Le cause? "Non sussistono le condizioni per la continuità aziendale pertanto la stazione sciistica non riaprirà per la corrente stagione 2013/2014".

Giovedì 13 marzo

giovanni zanoletti- CLUSONE - Si è spento all'età di 93 anni l'ultimo reduce baradello della Campagna di Russia Giovanni Zanoletti. Zanoletti, alpino e cavaliere della Repubblica italiana, conosciuto dai più con il nome di Casamalì, si trovava presso la casa di riposo a Clusone. Considerato l'emblema del gruppo Alpini di Clusone, sempre presente alle cerimonie, e alle adunate nazionali. Ultimo di 17 figli, orfano a soli 30 giorni dalla nascita e all'età di soli tre anni perse anche il padre. Nel 1940 indossò per la prima volta la divisa sino al 1945. Combatte in Francia, e più tardi  prese parte alla spedizione in Albania e per finire alla campagna di Russia. Va ricordato il suo impegno per lo Sci Club 13 Clusone di cui era fondatore. Il funerali avranno luogo giovedì alle 14,30 con partenza dall'abitazione in via Bono da Castione. (Foto Giuliano Fronzi)

Mercoledì 12 marzo

Sono passati 2 giorni dal ritrovamento del corpo senza vita della 27enne Madalina Palade e le testimonianze che si raccolgono nei locali della Valle sono tutte simili anche se davanti ai microfoni non parla nessuno. I due protagonisti di questa triste vicenda sono descritti nello stesso modo: Isaia Schena di Cene, presunto assassino, come un uomo tranquillo e riservato; la 27enne romena trapiantata in Valle Seriana come una ragazza gioiosa che in Italia cercava un futuro migliore. Futuro che gli è stato tolto nella notte di domenica 9 marzo, il giorno dopo della festa della donna, sul Monte Bue in provincia di Bergamo.

- CENE - Mentre si sta delineando sempre di più lo scenario di questa triste vicenda conosciamo il suo nome: la ragazza trovata morta nel container sul Monte Bue è Madalina Palade, 27 anni appena compiuti di origini rumene. La ragazza ha trovato la morte prematura tra i boschi di Cene in provincia di Bergamo per mano di un pregiudicato per violenze sessuali che ora si trova in stato di fermo. La vita della giovane e bella Madalina, ballerina in un locale notturno della zona, è stata portata via con violenza da un uomo che sarebbe dovuto essere in carcere. E ora non importa quale nazionalità avesse o che lavoro facesse: la vita non si toglie a nessuno.

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