Moderata ripresa in controtendenza per l'economia bergamasca rispetto al trend nazionale. Lo scenario generale, infatti, ha un che di catastrofico visti gli ultimi sviluppi di questi giorni. Proprio l'Fmi ha annunciato che, secondo le attuali condizioni del nostro Paese, occorreranno circa 20 anni per riportare il tasso di occupazioni ai livelli pre-crisi.
Quindi non si parla di qualche annetto, come i più ottimisti del Governo si sono subito affrettati ad affermare più volte in pubblico. La fine della crisi è ben lontana e gli italiani dovranno ancora soffrire per parecchio tempo. Ci sono famiglie davvero sulla soglia della povertà, e sono tante. Alcune tale soglia l'hanno già superata da un pezzo.
Fortunatamente però non è così ovunque. Se al sud si registra un forte tasso di disoccupazione e molte imprese stanno calando giù la serranda, a nord qualcosa ancora funziona. Non in tutto il nord, ma nel bergamasco sembra che la ripresa, per quanto piccola, ci sia per davvero. A conferma basti guardare i numeri diffusi dall'indagine congiunturale della Camera di Commercio: la produzione industriale segna un confortante +0,2 raggiunto tra aprile e giugno. Certo, rispetto a un anno fa siamo ancora sotto, (-0,4) però questo dato fa ben sperare. E non è l'unico. Ovviamente bisogna mettere in conto che essendo un dato raccolto su un campione ristretto, appunto incentrato sulla sola Bergamo, è passibile di errore. Più affidabili i dati a livello regionale. Anche qui si segnala una debole, ma percettibile, ripresa: +0,7 nell'ultimo trimestre.
Ritornando alla sola Bergamo si possono fare ulteriori considerazioni sul comparto industriale. È l'industria meccanica a trainare parte dell'economia. La produzione di quest'ultimo settore ha subito un leggero, ma costante, aumento, segnando oltre 6 punti percentuali rispetto allo scorso anno in questo stesso periodo. Bene l'industria della gomma-plastica. In generale quindi si conta un bel 36% delle aziende che iniziano una fase di ripresa. Il fatturato aumenta lentamente ma incessantemente, soprattutto grazie alle esportazioni sebbene anche la domanda interna abbia visto un piccolo aumento.
Finalmente notizie positive per i lavoratori che, seguendo questa logica, possono iniziare a contemplare nuovamente la parola "risparmi". Resta quindi da scegliere come investire, magari mettendo i conti deposito a confronto o perché no, acquistando se si hanno le possibilità un immobile, questo è il momento migliore.
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