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Questa volta tocca alla bergamasca. Un'altra grande impresa italiana finisce in mani estere: il gruppo tedesco Heidelberg Cement ha infatti raggiunto un accordo con Italmobiliare, la finanziaria della famiglia bergamasca Pesenti, per rilevare la quota di controllo del 45% del gruppo del calcestruzzo Italcementi. In queste si rincorrono messaggi di rammarico, legati alla "perdita di italianità" di una realtà leader che affonda le proprie radici anche in Valle Seriana.

 

L'AVVENTO DELLA FAMIGLIA PESENTI

Dobbiamo tornare al decennio del 1870, quando, in pieno fermento industriale, la Famiglia Pesenti intraprese l'attività di estrazione del cemento. Nel 1878 fu avviato il cementificio "Fratelli Pesenti fu Antonio" condotto dal 1883 dall'ingegnere Cesare Pesenti rientra ad Alzano dopo la laurea in Germania. Nello stesso anno inizia la costruzione di quello che diventerà il primo monumentale cementificio ad Alzano Lombardo con la realizzazione dei primi forni di cottura del cemento. Nel 1878 si fabbrica il cementino a lenta presa della Valle Seriana, addizionata nell'anno successivo dalla produzione del cemento a presa rapida. Determinante nel 1884 è la creazione della nuova ferrovia della Valle, che potenzia notevolmente il mercato del Cementificio e consente negli anni successivi la costruzione dei magazzini, destinati ad ospitare lo stoccaggio dei sacchi. Nel 1910 il cementificio assume la sua attuale veste occupando 18.547 metri quadrati. Sono gli stessi anni in cui i Pesenti acquisiscono Italcementi fondendo le loro società con l'originaria società fondata da Piccinelli nel 1864.

Alzano va verso il declino e nel 1966 vengono definitivamente spenti i dodici forni. La storia del Cementificio si conclude nel 1971, e nel 1973 sarà spogliato di ogni macchinario. La società Italcementi nel frattempo ha investito in tutto il nord Italia, diventando nel giro di qualche anno leader in Italia. Attualmente l'ex Cementificio è oggetto di visite guidate che illustrano la grandezza dell'imprenditoria bergamasca e l'imponenza dell'archeologia industriale del secolo scorso.

 

L'OPERAZIONE HEIDELBERG CEMENT

I tedeschi hanno offerto 10,6 euro per azione con un premio del 70 per cento sugli ultimi due mesi del prezzo di Borsa (dove le azioni hanno chiuso la seduta del 28 luglio in crescita del 6,5% a 6,6 euro). A passare di mano sarà il 45% in mano ai Pesenti per un valore di 1,67 miliardi. L'operazione, una volta ottenute le autorizzazioni, dovrebbe essere realizzata nel corso del 2016. Nascerà così il secondo gruppo del cemento nel mondo, che avrà un socio di controllo tedesco mentre la famiglia italiana resterà in minoranza.

Carlo Pesenti, consigliere delegato dell'Italcementi, ha commentato così l'operazione, rassicurando l'interna Nazione: "Italcementi ed Heidelberg hanno deciso con lungimiranza di unire le proprie competenze per dare vita ad un gruppo ancora più forte. Questa scelta dà forza e ancora maggiori prospettive ad un gruppo che deve competere a livello mondiale in un settore in via di consolidamento. L'impresa italiana non deve guardare a confini geografici nazionali: Italcementi lo ha già fatto oltre 20 anni fa scegliendo la strada dell'internazionalizzazione con l'acquisizione di Ciments Français. Oggi si compie un passo ulteriore, sempre nella direzione di garantire lo sviluppo futuro delle competenze e capacità espresse dalle imprese".

 

Nella foto: l'ex Cementificio ad Alzano Lombardo

 

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