- VALBONDIONE - E' di ieri sera la nuova ordinanza della Provincia di Bergamo che obbliga la chiusura serale e notturna della S.P. 59 che porta a Valbondione. La strada è stata dunque chiusa in località Dossi da ieri sera alle 18 fino alle 6 di questa mattina e sarà così fino sabato. L'ordinanza prevede infatti uno stato di rischio per le nuove precipitazioni fino al 22 febbraio. Intanto continua fino a domenica la raccolta firme da parte dei cittadini che chiedono una scelta definitiva in merito a questo problema e chiederanno alle istituzioni competenti di emettere lo stato di calamità naturale, visto il grande disagio subito e l'incertezza della situazione anche per le prossime settimane.
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Mercoledì 19 febbraio
- ALTA VALLE SERIANA - Le precipitazioni scese in queste ultime ore in Alta Valle Seriana, seppure piovose sino a 1700 metri di quota quasi su tutti i settori, mantengono alto il rischio valanghe. Secondo il bollettino A.R.P.A. Lombardia emesso nel pomeriggio di oggi lunedì 17 febbraio, le previsioni per le prossime ore non porteranno grandi miglioramenti. "La mancanza d'irraggiamento notturno ed il sensibile rialzo termico, anche per insolazione, determineranno un costante e graduale assestamento del manto nevoso in funzione dell'esposizione. Fino al limite del bosco le temperature interne saranno prossime a zero gradi. Su molti pendii ripidi, in particolare esposti ad insolazione, saranno probabili scaricamenti e valanghe di neve bagnata di piccole e medie dimensioni; non saranno da escludere distacchi di singole grandi valanghe su bacini non ancora scaricati. Alle quote più elevate, in canali e versanti esposti a Nord recenti lastroni potranno cedere spontaneamente o alla sollecitazione di un singolo escursionista. PERICOLO VALANGHE: 3 MARCATO su Retiche Orientali, 4 FORTE sui restanti settori." alta la preoccupazione dunque per i residenti dell'Alta Valle Seriana e delle valli circostanti, in Valle di Scalve la ex SS 294, all'altezza della valanga in località la Manna resta chiusa 24 ore su 24 mentre a Valbondione la SP 49 resta chiusa dalle ore 18 alle ore 6.
NELLE FOTO LA SITUAZIONE IN ALTA VALLE SERIANA
Lunedì 17 febbraio
- VALBONDIONE - E' un paese che vuole fare sentire la sua voce quello di Valbondione e l'appello arriva dalla cittadinanza e dal territorio stanchi di subire decisioni che influenzano la vita di tutti. Dal 10 febbraio è dunque partita una raccolta firma per sottoscrivere una petizione che chiede una scelta univoca e definitiva in merito alla questione valanghe e chiusura della strada provinciale. "Il continuo rimbalzo di ordinanze da parte della Provincia - spiega ai nostri microfoni Romina Riccardi, portavoce della raccolta firme - sta penalizzando non solo le attività commerciali ma anche la vita di tutti: dallo studente al lavoratore che devono rientrare prima delle 17/18, agli anziani, malati ecc. Quello che chiediamo dunque è che gli enti competenti prendano provvedimenti definitivi in modo che la situazione si risolva una volta per tutte". La cittadinanza si sente dunque abbandonata, senza un amministratore che li rappresenta (il comune è infatti commissariato) e si rivolge direttamente alla Provincia con il sostegno dell'Ufficio Turistico e di Promoserio. "Siamo convinti che la Provincia stia facendo del suo meglio - continua Riccardi - ma quello che chiediamo noi, anche alla prossima amministrazione che salirà in carica, è di prevedere un progetto definitivo che preveda, ad esempio, la realizzazione di un paravalanghe". L'emergenza è dunque alta, sia dal punto di vista del distacco della valanga in località Dossi, sia per il disagio subito. Anche se non sembrano pensarla tutti nello stesso modo: ieri è infatti sparita una lista presso un punto di raccolta firme. Non ci si riesce a spiegare per quale motivo qualcuno non dovrebbe vedere di buon occhio questa petizione ma quello che si spera è che il territorio resti unito per far sentire la propria voce. Le firme, ad oggi sono circa 300, verranno raccolte ancora per una settimana nei diversi punti di raccolta tra Valbondione, Fiumenero e Lizzola. Possono firmare tutti, anche i non residenti o villeggianti.
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Lunedì 17 febbraio
- PROVINCIA DI BERGAMO - Dodici tecnici del Soccorso Alpino appartenenti alla VI Delegazione Orobica, sono operativi dal pomeriggio di ieri sabato 15 febbraio, per il monitoraggio del rischio di valanghe lungo le strade Valleve - Foppolo e Gromo - Valbondione, in provincia di Bergamo. Le operazioni proseguiranno fino a martedì 18 febbraio, dalle 6:00 alle 18:00. Da oggi sono presenti anche due UCV (Unità cinofile da valanga), composte da cane e conduttore, pronte a intervenire immediatamente in caso di necessità. Sono presenti anche i tecnici AINEVA - Associazione interregionale neve e valanghe, Protezione civile, Polizia provinciale e Corpo forestale dello Stato. Il Soccorso Alpino richiama l'attenzione sulle condizioni meteorologiche e di innevamento, con particolare riferimento alle informazioni contenute nel bollettino neve e valanghe pubblicato da ARPA Lombardia : "Il manto nevoso è in fase di graduale assestamento e lento consolidamento. Le nuove precipitazioni, caratterizzate da apporti piovosi alle quote medio-basse, potranno appesantire e sollecitare il manto nevoso. Alle quote più elevate la forte attività eolica determinerà la formazione di lastroni ed accumuli diffusi. Sarà possibile provocare distacchi su molti pendii ripidi con debole sovraccarico. L'attività valanghiva spontanea sarà in particolare caratterizzata da scaricamenti, valanghe di piccole e medie dimensioni di neve bagnata o lastroni asciutti in quota. PERICOLO VALANGHE: 3 MARCATO su tutti settori".
Domenica 16 febbraio
- GORNO - "Tutti sapevano, andate a cercare risposte dalle istituzioni". Rispondono così i cittadini di Gorno stanchi del continuo interesse mediatico suscitato dai fatti di cronaca che si susseguono nel piccolo paese della Val del Riso. Dopo l'accanimento sul presunto padre dell'assassino di Yara Gambirasio e dopo l'arresto dei colpevoli del delitto Barcella, Gorno infatti è stato scosso dalla scoperta di una casa di riposo abusiva. Lo scandalo è scoppiato dopo la morte di uno degli anziani che si trovava in questo appartamento adibito a casa di riposo in via Mons. Guerinoni al civico 1: l'Asl è così intervenuta trovando nell'appartamento di 60 metri quadrati altri anziani insieme alle donne che si occupavano di loro. Subito sono scattate le indagini da parte dei Carabinieri nei confronti della donna responsabile della Onlus "Graffio dell'anima" che gestiva la situazione. Quello che è emerso è che non esistono permessi da parte della Regione tantomeno dell'Asl per questo la donna è stata denunciata per lesioni colpose, maltrattamenti e abbandono di incapace. L'autopsia sul corpo dell'anziano deceduto ha però dimostrato come la sua morte sia avvenuta per cause naturali e non per le piaghe trovate sul suo corpo. Se la posizione della responsabile dunque non si aggrava quello che però lascia l'amaro in bocca sono le affermazioni della gente del paese e di chi vive vicino a quell'appartamento "Tutti sapevano della situazione - spiegano alcuni gornesi -, la responsabile ne parlava con noi spiegandoci quanti anziani c'erano in casa, come si chiamavano ecc. Venivano persino delle persone competenti di una struttura della Valle e il medico di base. Com'è possibile che tutto poteva essere esercitato senza il permesso e senza il controllo?" E' quello che ci chiediamo tutti, visto che le testimonianze riferiscono di come la responsabile portasse gli anziani anche a Messa e coinvolgesse tutti in questa sua attività. "Questi anziani non erano maltrattati - spiegano i vicini di casa - anzi lei ci teneva molto a loro. Ma non erano curati nella maniera giusta e non capiamo neppure come i figli non si siano accorti di nulla". A tutte queste domande risponderanno le autorità competenti, quello che possiamo dire noi è che quella di Gorno è tristemente un altro caso all'italiana dove regnano sovrani il pressapochismo e la noncuranza.
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Domenica 16 febbraio
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GAZZANIGA, INIZIATI I LAVORI PER RIPARARE AI DANNI CAUSATI DAL NUBIFRAGIO
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