ATTENZIONE: Copia a scopo dimostrativo, alcuni elementi potrebbero non funzionare.

Come abbiamo appreso negli scorsi giorni, i sindaci della Val Gandino si sono uniti per trovare una soluzione o, almeno cercare di rendere evitabili, i numero incidenti che si verificano sulla strada provinciale 42. Sicuramente il loro è un lavoro lodabile e con un senso amministrativo civico molto forte, sta di fatto che appena si cerca di fare qualche domanda in più, anche tra di loro nascono dei pareri discordanti.“Illuminare la strada e, come era già stato proposto diversi anni fa alla Provincia, addirittura allargarla potrebbe favorire un’ulteriore noncuranza da parte degli automobilisti ecc.” pronuncia uno dei politici della Valle. E questa è un’opinione molto diffusa tra la gente comune che incontriamo tutti i giorni. Il problema reale infatti qui sembra, più che la messa in sicurezza della strada stessa, la mancanza di una guida consapevole e responsabile da parte degli automobilisti e motociclisti. La strada infatti è una strada sufficientemente larga, con qualche punto di scarsa visibilità, ma molto simile a tante altre strade della Valle Seriana; il fatto che si siano verificato

Migliorano le condizioni dei due fidanzati rimasti coinvolti nell’incidente sabato sera a Cazzano sant’Andrea in cui ha preso fuoco la loro auto. La ragazza di Nembro era stata da subito giudicata fuori pericolo mentre il ragazzo 25enne di Gandino ero in gravi condizioni. Ieri sera invece i medici hanno sciolto la prognosi: le sue condizioni stanno gradualmente migliorando. La notizia è rimbalzata su tutti i media nazionali visto l’eroico salvataggio da parte di due giovani della zona che hanno dimostrato un grande altruismo non solo coi fatti ma anche a parole "Non ci abbiamo pensato un attimo, salvarli era più importante di ogni rischio".

Giovani incapaci , fannulloni, poco concreti? Non si può fare di tutta l'erba un fascio. Ne sono dimostrazione i due ragazzi che ieri hanno tolto dalle fiamme altri due giovani che a bordo dalla loro Mercedes Clk si sono ribaltati rischiando di perdere la vita carbonizzati all'interno dell'abitacolo. Un incidente che ha dell'incredibile: la Mercedes, che con tutta probabilità viaggiava in direzione Gandino ad alta velocità, improvvisamente è andata ad urtare un muretto sulla propria destra. Il 25enne alla guida non riuscendo a domare il mezzo, è uscito di strada finendo in un prato dove l'auto ha imbucato una trampolino sollevandosi da terra, prendendo così il volo andando a sbattere contro la ringhiera di un'abitazione ritrovandosi poi ribaltata sul fianco del passeggero. Il primo ad intervenire è stato un giovane 18enne che tornando a casa a bordo del proprio scooter e vedendo le luci delle fiamme aveva scambiato la Mercedes per un trattore con un lampeggiante. Giunto a pochi passi dall'automobile si è apprestato a slacciare la cintura

Un incidente che avrebbe potuto avere conseguenze ben più gravi quello verificatosi a Cazzano Sant'Andrea intorno alle 23,30 di sabato 7 settembre. Una Mercedes Clk si è ribaltata e ha preso subito fuoco. A bordi due ragazzi un 25enne di Gandino e una 22enne di Nembro che fortunatamente sono stati messi in salvo da altri due giovani che passavano da quel tratto di strada. Le cause dell'incidente per ora non sono ancora note, si presume che l'auto viaggiasse ad una velocità troppo elevata e sbandando è decollata ribaltandosi e innescando immediatamente l'incendio. Per i rilievi del caso sul posto sono intervenuti i carabinieri di Fiorano al Serio, i Vigili del fuoco del distaccamento di Gazzaniga, la Croce Verde di Colzate e la Croce Rossa della Valgandino che hanno trasportato i due giovani in ospedale, rispettivamente il 25enne il più grave dei due al Papa Giovanni di Bergamo mentre la 22enne al Bolognini di Seriate.


Sta destando parecchio scalpore la frase “scritta” in un prato a Gorno in riferimento alla questione dell’eventuale riapertura delle miniere. Per chi non conoscesse la zona, siamo in Val del Riso, nota per l’attività estrattiva di piombo e zinco praticata dai tempi più remoti fino a 25 anni fa. E da qualche giorno in località Pilacc di Gorno si legge “Australiani? No grazie”. Altro che cerchi nel grano, questa volta gli interessati il messaggio l’hanno scritto chiaro e preciso nell’erba in un prato visibile da tutto il paesino della Val del Riso. E sì che gli australiani hanno dato tanto al “paese delle miniere”; la storia infatti ci insegna che da secoli la collaborazione tra la terra bergamasca e quella oltre oceano ha dato buoni frutti. Tanti sono inoltre i minatori gornesi

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