L'intervista all'autrice del libro che vi abbiamo presentato nell'ultimo numero della rubrica "Leggere... ci piace". Federica Ferrari dialoga con William Amighetti riguardo al suo ingresso del mondo dell'editoria, alla sua idea di scrittura e al suo romanzo "Se non sono pazzi non li vogliamo".
La nascita di un romanzo spesso è la trasposizione di un'esperienza personale. Anche in questo caso è così?
Direi di no per quanto riguarda la trama, indubbiamente mi identifico in alcune sfumature a livello di profilo caratteriale in diversi personaggi. Alcuni lettori che mi conoscono personalmente mi hanno riferito di aver trovato Federica soprattutto in Zoe e Victoria.
Come nasce la tua idea di scrittura? E' un sogno o una speranza che coltivi?
La mia idea di scrittura nasce dall'emozione. Scrivere è un sogno, un intrigante gioco di parole. Scrivere è libertà di espressione è intraprendere lunghi viaggi alla scoperta di profonde emozioni,idee che magicamente prendono forma sulla carta che fanno nascere personaggi con le loro storie che si intrecciano: tutto questo per me è terapeutico e molto divertente.
L'editoria indipendente viene vista da una parte come negativa, dall'altra come l'unica risorsa per potersi far conoscere. Qual è la tua esperienza?
L'editoria indipendente è stata per me senza ombra di dubbio un'opportunità da cogliere "al volo": immediata semplice e veloce. La mia esperienza? Ho finito di scrivere SE NON SONO PAZZI NON LI VOGLIAMO a settembre del 2014 ,ho depositato l'opera alla Siae-sezione Olaf con decorrenza 03/10/2014 delegando la correzione della prima bozza alla moglie di mio nipote Anna Scandella laureata in lettere. Nel frattempo mia nipote Anna Scandella si è occupata della grafica e dell’impaginazione. Il 19 marzo 2015 SE NON SONO PAZZI NON LI VOGLIAMO era disponibile in varie librerie on line in ebook. Ho distribuito le copie cartacee in alcune librerie e con mia grande sorpresa sono finite nell’arco di pochi mesi. Indubbiamente l'editoria indipendente ha delle note negative ,nel mio caso non aver avuto un editor che mi seguisse ha fatto la differenza: mi rendo perfettamente conto che alcune parti andavano potenziate e altre probabilmente eliminate.
Quali sono i cinque romanzi che porteresti con te sull'immaginaria isola deserta?
-MANCARSI (DIEGO DE SILVA)
-FINCHE’ LE STELLE SARANNO IN CIELO (HARMEL KRISTIN)
-1Q84 (MURAKAMI)
-MEMORIE DI UNA GEISHA (ARTHUR GOLDEN)
-ON THE ROAD (JACK KEROUAC)
Nei comodini degli alberghi viene spesso lasciata una coppia della bibbia. Se tu potessi aggiungere un libro?
-Aggiungerei UNO PSICOLOGO NEI LAGER (VIKTOR FRANKL) .
Conosci il Book Crossing? In caso affermativo ,conosci le casette dei libri di Renzo Scandella?
Si,conosco il book crossing e lo trovo semplicemente geniale anche se purtroppo ancora poco sviluppato qui da noi. Conosco le casette di Renzo (opere d'arte)e gli ho chiesto personalmente di costruirne una da ubicare nel GIARDINO DEGLI ABBRACCI a COSTA VOLPINO. Renzo è stato come sempre disponibilissimo ed ora la stupenda casetta che ci ha donato contiene libri in braille.
Stai lavorando a altri progetti editoriali?
Ho iniziato a scrivere, l'idea sarebbe quella di poter pubblicare un secondo romanzo ma i ritagli di tempo che ho da dedicare alla scrittura sono veramente pochissimi:fare la mamma a tempo pieno è un lavoro molto impegnativo.Ogni malattia è una storia a se e ogni storia può essere raccontata. Diciamo che la fibromialgia è una storia sconosciuta e poco raccontata.In Italia la fibromialgia è ancora poco conosciuta,anzi non è stata ancora riconosciuta come malattia se non in pochissime regioni mentre negli USA parlare di questa invalidante malattia è come parlare del diabete in Italia (tanto per capirci). Da anni sui canali nazionali trasmettono pubblicità progresso per sensibilizzare la popolazione.In Italia c'è una disinformazione pazzesca soprattutto per quanto riguarda i medici di base, molti malati prima di arrivare alla diagnosi che spesso è liberatoria finiscono in psichiatria e questo è inammissibile: la fibromialgia non è psichiatria. Ultimamente qualcosa si sta muovendo, sono state portate avanti delle vere e proprie battaglie per il riconoscimento (ne sa qualcosa l'ABAR,l'associazione della quale faccio parte da anni e che ha patrocinato la mia storia "DOLORE FIBROMIALGIA E AMORE"autopubblicata e autofinanziata). Sono orgogliosa di aver distribuito 2500 copie gratuitamente su tutto il territorio nazionale. A dir la verità ne ho consegnato una copia personalmente a Matteo Renzi quando non era ancora Presidente del Consiglio, spero l'abbia letta! Dietro alla fibromialgia ci sono storie di immenso dolore che a detta del mio stimato immunologo reumatologo e amico Dottor Roberto Gorla difficilmente vengono riscontrate in pazienti con malattie più severe come l'artrite reumatoide. Nel romanzo "SE NON SONO PAZZI NON LI VOGLIAMO" c'è un breve accenno alla fibromialgia: Luca è un fibromialgico ma è in fase remissiva, proprio come me.
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A cura di William Amighetti
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