Ogni storia nasconde in se una parte di gioia e una di dolore e ogni malattia ha dentro di se una storia che deve essere raccontata. O con gioia o con dolore. Ci sono libri che parlano (e vendono) del cancro, altri delle menomazioni fisiche più comuni. Ci sono film che cercano di sensibilizzare ulteriormente l'attenzione dei soggetti sani verso chi invece si trova ogni giorno ad allargare la propria trincea personale e ci sono poi testi che si fanno paladini di una comunicazione spesso sconosciuta. Chi di noi è in gradi di dare una corretta definizione dei sintomi della fibromialgia? Probabilmente pochi. Così, questo vuoto, cerca di essere colmato dal romanzo di Federica Ferrari, che con il suo “Se non sono pazzi non li vogliamo” presenta un validissimo progetto editoriale. Curato in ogni dettaglio, dalla copertina, alla linea editoriale e che supportato da ottime vendite dovrebbe spingere tutti coloro che hanno da tempo il classico romanzo nel cassetto a fare il grande balzo.
La storia è un continuo concatenarsi di situazione dove in molti di noi potranno rivedere se stessi o figure famigliari che finiranno con l'assomigliare sempre di più ai vari personaggi che si susseguono nella veloce narrazione del libro. L'insieme è simile ad un ricettario della nouvelle cousine visto che troviamo diversi ingredienti, magari non così complementari fra di loro ad una prima analisi, ma poi decisamente ben sorretti da una trama che regge sino all'ultima pagina. Così ci sono amori complicati, tumulti con capovolgimenti di scena improvvisi, situazioni che sembrano fragili e che poi si rivelano forti e ben strutturate. C'è amore, passione (parecchia) c'è una voluta serie di parentesi letterarie. Ci sono relazioni su cui soffermarsi a riflettere. C'è sesso senza volgarità. C'è tutto e questo continuo aggiungere non stanca, ma sazia invece la curiosità di voler sapere che cosa stia succedendo. Il tema della malattia è comprensibilmente affrontato in prima persona. Si scoprono dettaglia che ovviamente erano sconosciuti. Ci si accorge che come in tante altre situazioni, la fibromialgia è un pianeta che fa parte del nostro sistema esistenziale. La distanza è data dalla non conoscenza, ma Federica Ferrari (che si firma a volte chicca) ha il pregio di presentare la problematica con garbo, senza invadere nessuno spazio, ma esponendo quella che è una quotidianità silente e spesso sconosciuta. Gli apprezzamenti ricevuti dall'autrice sono decisamente meritati. Provare per credere.
Se non sono pazzi non li vogliamo – Di Federica Ferrari
Per una buona lettura si consiglia, cabaret di frittelle con bicchierini di moscato di Scanzo.
A cura di William Amighetti
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