Idee chiare e obiettivi definiti in merito al prolungamento della Teb da Albino a Vertova: le forze politiche ci credono ma ora bisogna capire se l'opera sia fattibile. Una sfida possibile ma complicata: è questo il risultato dell'assemblea di ieri a Vertova dove, politici e tecnici, si sono interrogati sul progetto del prolungamento della linea T1 del Tram delle Valli.
L'attenzione è stata riportata in auge a inizio febbraio scorso con una lettera del sindaco di Vertova Luigi Gualdi.
La serata ha registrato il tutto esaurito: cittadini e amministratori sono accorsi per chiarirsi le idee. Al tavolo dei relatori i tre enti coinvolti nel progetto.
A prendere la parola per primo è stato Matteo Rossi, presidente della Provincia di Bergamo che ha ribadito: "Il territorio bergamasco ha bisogno di una grossa cura del ferro ovvero di investire prepotentemente sulla viabilità, non solo classica, ma sulla viabilità moderna. Dobbiamo credere che su tram e ferrovie nel medio futuro potranno spostarsi le masse dei nostri territorio".
"Progetti simili vanno sostenuti - ha concluso Rossi - perché rispettano la sostenibilità e hanno la capacità di rigenerare tutto quello che ci sta attorno. Come provincia, sosteniamo il progetto, congiuntamente con Regione Lombardia, ma invitiamo anche il comparto privato ad investire vedendo queste infrastrutture come opere che rendono più attrattivo il territorio".
In seguito il presidente di Teb, Filippo Simonetti, ha fatto un'analisi dello stato attuale delle Tramvie elettriche: "La linea Bergamo Albino ha registrato oltre 21 milioni di passeggeri con una crescita costante dal 2010. Questa è la conferma che bisogna avere la capacità di fare investimenti sul ferro perché l'effetto sul valore patrimoniale è alto. L'investimento pubblico dunque ha senso perché genererà un consolidamento sul valore patrimoniale del territorio coinvolto. Ora dunque serve lo studio di fattibilità perché il precedente è vecchio di 10 anni".
"La T2 della Valle Brembana comunque intanto è la nostra priorità - conclude Simonetti -. Ci stiamo interessando della T1 dopo la lettera di Gualdi e proseguiremo con determinazione nella verifica della necessità di questo prolungamento".
Ha chiuso gli interventi Alessandro Sorte, l'assessore regionale alla viabilità: "Le criticità ci sono - ha esordito Sorte -. Il biglietto, pagato da circa l'85% degli utenti, copre il 50% delle spese. Non c'è dunque solo il problema di reperire i 40 milioni di euro ma c'è il problema di come gestire l'opera con finanziamenti che dal Governo sono sempre meno. Programmare il futuro è complesso perché i soldi per la gestione sono sempre meno, gli enti locali cercano di colmare i buchi con finanziamenti ma anche questi sono soggetti a continui tagli".
"Noi continuiamo nella massima collaborazione - ha chiuso l'assessore - sia con la provincia che con Teb. Non importa se siamo di forze politiche diverse: il nostro metodo di lavoro è di essere uniti per la bergamasca e, i risultati degli ultimi mesi, dimostrano che stiamo percorrendo la strada giusta".
Sorte ha dettato le linee guida su come procedere: "Per prima cosa bisogno fare un progetto che ci permetterà di capire la fattività dell'opera e di reperire i fondi. La T1 è la sfida di fine 2016 perché ha una logica e funziona bene. La promessa è difficoltosa ma mi impegno per trovare i soldi per fare questa necessaria analisi preliminare". Solo dopo, se l'opera sarà sostenibile, si cominceranno a cercare i soldi. Ma di questo se ne parlerà solo più avanti.
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