La fantasia è più importante della conoscenza. Permette a chi la esprime di proporre nuovi punti prospettici di osservazione su quella che è la realtà. Anche il mondo del fantasy editoriale non sembra conoscere tregua, ancora di più in questo periodo che ci avvicina alle festività natalizie, dove alcuni adepti alla setta letteraria continuano a regalare libri, con la speranza che vengano letti.
Se crediamo da sempre alla favola bellissima di Necille e di suo figlio Nicholas, che poi in età adulta divenne l’uomo con la barba bianca a cui rivolgere le nostre richieste ludiche o affettive, allora non potremo fare a meno di appassionarci a quella che è destinata a diventare una saga orobica, con forte vocazione all’espansione ( ma non alla colonizzazione, il bosco è pacifico e non guerrafondaio).
Dalla mente eclettica, dalla poesia che traspare attraverso la manualità che i due fratelli Mainente (a marchio fabbrica Scalvino) mettono nelle loro realizzazioni, nasce il progetto I Mons. Fiabe bella, ricca di rimandi alla natura, dolcissima in alcuni passaggi, così che si presti agli adulti che desiderino leggerla ai loro piccoli, spiegando che nel bosco non ci sono solo lupi che mangiano le nonne, barbari in attesa di assalire carrozze, o orchi che spuntano dalla melma. Nel bosco c’è la vita. C’è l’evoluzione di ciò che noi siamo, ci sono i colori, l’origine della vita, anche di quella che sbagliando crediamo che non si sia mai evoluta.
Il Mons ci insegna che invece era regredita, per proteggersi e per poi poter rinascere. Ci sono rimandi ai sentieri che abbiamo percorso, al rapporto che dovremmo avere con la madre terra. Insomma, in un libretto costituito da poco meno di quaranta pagine e impreziosito dai disegni di Cesy Ciotti, probabilmente una delle migliori illustratrici delle nostre vallate, c’è tutto quello che avevamo dimenticato.
Il personaggio principale (di questo primo numero a cui ne seguiranno altri) è Berto, boscaiolo che vuole bene alla legna che gli da da vivere. Il suo addentrarsi nel bosco è l’invito a seguirlo su di un sentiero dove il nostro essere imparerà ancora a camminare. Senza correre e a guardarsi attorno e a respirare quel profumo di muschio, di resina e a sentire il suono delle foglie, degli uccelli, della vita e tornare a casa, dopo aver chiuso il libro, con una forma nuova nell’animo.
Quelle che I Mons stanno evolvendo, nel bosco e dentro di noi. Einstein diceva che la logica ci può portare da A a B. La fantasia ci può portare dappertutto. È lì che vogliamo andare.
I Mons – Il risveglio (pagina Facebook I Mons)
A cura di William Amighetti
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