Normalmente non recensisco libri che non siano stati scritti da autori locali o che abbiano frequentato le nostre latitudini montane. Un eccezione rappresenta quindi il romanzo di Jojo Moyes con il suo “Io prima di te”. Non conosco molti italiani che amino l’idea di trasferirsi a vivere in Inghilterra. Conosco invece un sacco di connazionali che apprezzano tutto dell’isola di Albione. La musica, il calcio, e la birra spopolano nei gusti del maschio medio italiano.Ben più inclini ai sentimenti che si trovano nelle produzioni cinematografiche e nella letteratura sono invece le donne della nostra penisola e a loro è indirizzata questa recensione.
Quattrocento pagine di buoni sentimenti che portano la protagonista a fare un Crossover, così utilizziamo da subito anche un termine anglofono, nella su avita, basata su certezze più o meno solide, un rapporto d’amore che si sta costruendo fra alti e bassi e un improvviso colpo di scena che rivoluzionerà tutta la sua quotidianità.
Louisa Clark è la nostra eroina. La donna che tutte vorrebbero essere e che in realtà nessuno conosce. La donna che spesso si vede nei film e che invece non si scorge sul nostro stesso pianerottolo di casa. Perché di Lousia Clark ce ne sono a centinaia attorno a noi e spesso non hanno l’eleganza, l’appeal che una protagonista letteraria riesce ad ottenere senza bisogno di ricorrere ad estetista, parrucchiera, o hair stylist come si usa dire oggi, utilizzando un altro temine British, senza diete e cerette varie. La quotidianità è fatta anche da episodi che possono essere quelli narrati dalla Moyes e risulta quindi importante capire che un libro può e deve essere una forma di allenamento non atta a scolpire glutei e rassodare il seno, ma a fortificare l’animo, a renderlo maggiormente temprato verso le brutture che si incontrano e su cui cerchiamo di non inciampare.
La storia di Louisa non è irreale. Il disabile ama, soffre, lotta , si interessa di tutto ciò che lo circonda e deve necessariamente condividere i propri stimoli con chi lo accudisce. Si genera un legame dove ciò che è mio diventa inesorabilmente anche tuo perché nulla appartiene più a colui che vive una disabilità fatta di immobilità. Tutto dipende dai gesti di chi è preposto a donarli. Il mondo improvvisamente riporta in auge la parola amore perché è solo con quest’ultimo che l’esistenza di Will Traynor, il protagonista maschile di questo romanzo, trova ancora ragione di essere.
Esistono ancora favole per adulti che hanno dimenticato i racconti di fate e folletti. Tradizione Inglese anche quest’ultima e che stanno perdendo di vista la voglia di lasciarsi avvolgere da aggettivi pieni di sentimento. Non è solo un libro femminile. La Moyes entra ed esce dalle stanze fumose dove i ragazzotti si nascondono fingendo di giocare a biliardo. Spegne il ghigno beffardo e strappa più di una lacrimuccia. Caldamente consigliato, in questa estate che di caldo ci ha regalato davvero poco.
IO PRIMA DI TE
Di Jojo Moyes
Per una buona lettura si consiglia, scampagnata in bicicletta lungo la pista ciclabile che fiancheggia il serio. Accompagnate con:
- per le Lady, pane con uvetta passa e bicchierini da cherry dove inzuppare biscotti al burro,
- per i Gentleman, toast con salmone affumicato, pinta di Guinness e cioccolatini British Columbia. Ovviamente da offrire alla vostra accompagnatrice
A cura di William Amighetti
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