Le valigie hanno cambiato forma e dimensione e detto mutamento ha complicato la vita a coloro che da sempre si facevano accompagnare nei propri viaggi, di lavoro o di piacere, o nel periodo vacanziero, non tanto da mogli e amanti quanto invece dall’immancabile libro da leggere nelle sale d’attesa aeroportuali oppure spalmati e unti di crema protettiva sui litorali nostrani o esotici. Oggi i voli low-cost pesano il bagaglio al milligrammo e i bei tomi difficilmente superano l’inflessibilità dei controllori. Partire in vacanza con il romanzo di Marco Chieffallo è quindi da considerarsi fra i numeri da proporre al prossimo contest per giovani maghi. Far sparire una mattonella di cinquecento pagine richiede una buona manualità, ma la prova di prestidigitazione (cit. Silvan) val bene la possibile reprimenda del controllore.
Il 16° esperimento, titolo che preannuncia protagonisti immersi in laboratori e che quindi inserisce già dall’incipit gli elementi richiesti dalle letture estive, si mette in coda ai romanzi che tingono le loro pagine di giallo e che ben si sposano con la smisurata voglia che il popolo vacanziero ha di poter leggere di qualche cosa di macabro, di cruento, facendo si che la storia continui ad incalzare la voglia di sapere, di rendere il lettore parte attiva e investigativa, spingendolo a cercare di capire quale possa essere l’assassino o ad anticipare gli eventi.
Marco Chieffallo, venticinquenne sassolese, con passione per la cucina e l’informatica, elabora una ricetta che non mette a bagnomaria draghi, Re e Regine pervertiti o elfi e gnomi sfaccendati; temi questi che mistificano l’arte della scrittura attuale e che fanno credere a coloro che si avvicinano alla palestra letteraria che utilizzandoli ad ampie dosi avranno effetti steroidei e contribuiranno a pompare a dismisura la propria muscolatura economica.
Chieffallo rispolvera la vecchia tradizione giallistica. Mescola facendo si che non si generino grumi lessicali gli insegnamenti di Holmes, di Maigret. Aggiunge radici americane (e in questo caso mi permetto di consigliare per il futuro un ambientazione lombardo-emiliana, pregna di nebbia e di piccole strade) spolverando con spezie che sanno di Cornwell e poi serve il piatto caldo, ancora fumante di polvere da sparo e lo accompagna con una serie di capitoli che si fanno bere tutti di un fiato. Buon lavoro. Buona la prima visto che il 16° esperimento è il romanzo d’esordio di questo promettente autore.
Non serve vincere concorsi per potersi dire scrittore. Ancor meno oggi, dove in un paese che ha il rapporto popolazione lettura inferiore al numero del PIL del Burundi, una coccarda non la si nega a nessuno. Serve saper scrivere. Serve avere il coraggio di credere in ciò che si sta facendo nonostante il voler pubblicare in Italia o quantomeno il voler distribuire il proprio romanzo in Italia sia da paragonarsi al voler salire le pendici del Kilimangiaro nudi e senza ossigeno. Chieffallo ha dalla sua la spensieratezza dell’animo giovane che ancora non ha distinto l’odore di bruciato da quello del soffritto. Ha doti che non provengono da incantesimi o arcani mitologici. È bravo. È capace e merita di poter salire su ribalte troppo spesso affollate da individui dislessici.
IL 16° ESPERIMENTO
di Marco Chieffalli
ISBN: 889085040X
Per una buona lettura si consiglia:
Spaghetti alla colatura di alici di cetara
Insalata di Piovra, polpo e patate
Bianco di Custoza
A cura di William Amighetti
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