L’estate ha la possibilità di essere paragonata a una sliding door, o per non dover per forza di cose utilizzare sempre un termine british, una porta girevole. Una volta varcata la soglia ci si trova all’interno di una dimensione anelata per tutto il resto dell’anno. Caldo. Tranquillità, ozio che non viene giudicato ma condiviso. Panorami diversi da quelli cittadini e riscoperta di momenti di relax che spesso si lasciano accompagnare da una buona lettura. Ci sono libri che al termine del periodo vacanziero devono in tutta fretta iscriversi a corsi di nuoto o parapendio, visto che vengono lanciati in mare o gettati in un dirupo. Altri hanno la fortuna di vedere la propria metamorfosi tramutarli nelle fattezze di un gatto sornione e si accoccolano in valigia pronti per fare ritorno a casa. Uno di questi è Sul Mio Corpo, scritto dalla Dottoressa ( fa veramente il medico condotto a Sorisole ) Sonia Rottichieri e che è stato identificato come l’alternativa nostrana alla pietosa trilogia delle sfumature decisamente troppo note.
Anche l’ambulatorio della nostra dottoressa è diviso in due stanze. Nella prima, dove si fa anticamera, i pazienti si sono trovati a bisbigliare fra di loro confessandosi a vicenda malattie e vissuti strettamente personali. Nella stanza protetta, invece, hanno lentamente messo a nudo il loro intimo, lasciando che la mente del medico lo fotografasse, finendo con l’archiviare dagherrotipi diversi che sono stati poi sovrapposti uno sull’altro per dare vita al personaggio di Alice, quarantenne, come se ne incontrano a migliaia nella nostra provincia, annoiata, e qui il numero dei candidati sale di molto e per una serie di circostanze pronta a vivere un esperienza in una dimensione che scorre parallela a quella della routine quotidiana.
Il romanzo erotico è una prova che richiede immaginazione sia da parte di chi scrive sia per coloro che si accingono a leggerlo. Non ci sono fotografie. Non ci sono miagoli di doppiatrici da filmetto hard. Ci sono parole, aggettivi non volgari, tempi dilatati con periodi di eccitazione che a volte sembrano tracciati sotto l’effetto di farmaci stimolanti. Sonia Rotticchieri ha fatto un buon lavoro, usando bisturi, stetofonendoscopio o semplicemente ascoltando il polso dei suoi pazienti. Non vincerà un premio destinato a chi ha capito che la letteratura da scaffale ha bisogno di imponenti operazioni di marketing.
Sonia rimarrà una dottoressa ( e i suoi pazienti se lo augurano ) senza bisogno di fingersi casalinga annoiata e senza la necessità di creare un immagine farlocca intorno a quella vivida e sincera che ha scelto di esporre al pubblico ogni giorno. Si legge bene la sua narrazione. Abbiate l’accortezza di mettervi all’ombra e in un punto dove la brezza o l’aria di montagna vi possa rinfrescare. Il calore di alcune pagine è destinato a far divampare l’animo di molti.
SUL MIO CORPO
Di Sonia Rottichieri
Ed. Aliberti ISBN 978 88 7424 904 6
Per una buona lettura consiglio un posto non troppo soleggiato ma nemmeno ameno e non frequentato. Abbiate l’accortezza di avere messo in fresca una bottiglia di Passerina del frusinate. Accompagnatelo con del Ceviche ( marinato secondo la tradizione Cajun ) e bicchierino di sorbetto con funzione antiepiretica.
A cura di William Amighetti
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