"Alpini esempio per l'Italia" è lo slogan che domenica 11 maggio ha aperto la sfilata dell'87° Adunata nazionale degli Alpini a Pordenone; una frase semplice ma che descrive lo spirito di servizio che contraddistingue quella grande famiglia che è l'Associazione Nazionale Alpini.
Lungo il percorso hanno sfilato oltre 75mila Alpini, tra reparti in armi e in congedo, alla presenza delle massime autorità militari, del presidente del Consiglio, Matteo Renzi, e del ministro della Difesa, Roberta Pinotti. E' stata quella di quest'anno un'Adunata dei record accompagnata dal bel tempo: a Pordedone sono state stimate 470mila persone totali. Non c'è stato un angolo della cittadina del Friuli che non sia stata invaso da tricolori, dai canti tipici e dagli aplini più o meno giovani che nei loro occhi e nei loro scarponi, portano l'esperienza vissuta in guerra o semplicemente l'esperienza nelle attività di volontariato essenziali per le comunità del nostro paese.
L'ADUNATA DEI BERGAMASCHI
Grande entusiamso da parte dei 4000 alpini giunti in Friuli dalla terra bergamasca: dalle valli, dalla città, dalla bassa, tutti uniti a tenere alto il valore della propria città. Una grande festa tra buoni piatti tipici, il vino immancabile, il capello che non si abbandona mai e i canti che continuano fino a notte fonda. Tutte caratteristiche irrinunciabili per un alpino che sulle montagne ha imparato la disciplina mantenendo sempre la semplicità e l'allegria.
"Il primo grazie va a tutti gli alpini della sezione – ha commenta Carlo Macalli Presidente A.N.A. Sezione di Bergamo - non solo per essere presenti a questa 87esima adunata ma in tutte quelle occasioni che ci vede partecipi. Questa adunata è stato un segno di unità per la nostra sezione".
IL SOSTEGNO DELLE AUTORITA'
Il Capo di stato maggiore dell'Esercito, generale Claudio Graziano, ha trovato l'occasione per ribadire il proprio sostegno "Bisogna dare attenzione a questi soldati che rischiano la vita per il Paese". Senza dimenticare dunque le operazioni che continuano all'estero, "Un impegno importante - ha ribadito Graziano - che negli ultimi 20 anni ha dato molto prestigio al Paese; la nostra ambizione è che, pur nelle riduzioni, questa capacità venga mantenuta nell'interesse dell'Italia".
Un ringraziamento a Pordenone e ai suoi abitanti per l'accoglienza entusiasta è stato rivolto dal Comandante delle Truppe Alpine, generale Alberto Primicerj. "Questa città non ha avuto nel dopoguerra reparti Alpini stanziati - ha detto Primicerj - ma ha dimostrato di avere un cuore alpino". Il Comandante delle Truppe Alpine ha quindi sottolineato la trasformazione che negli anni ha caratterizzato il Corpo, che oggi attinge anche da aree non tradizionalmente vocate al reclutamento alpino. "E' la dimostrazione - ha concluso Primicerj - che Alpini non si nasce, ma Alpini si diventa".
Quello che si è vissuto è stato dunque un importante momento comunitario che permette ogni anno di ritrovare il senso del territorio, dell'identità , dell'appartenenza, ma anche il senso della solidarietà e dell'aiuto, come gli Alpini sono ad esempio.
FOTO ROBERTO BEZZI