- MILANO/REGIONE LOMBARDIA - "Un lavoro importante, che introduce significative innovazioni nel proseguire un'esperienza meritoria avviata in passato. Crediamo nel 'buono scuola', ha funzionato bene e vogliamo farlo funzionare ancora meglio". Così il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni ha presentato il nuovo provvedimento 'Dote Scuola' deliberato dalla Giunta regionale.
INTRODUZIONE DEL CRITERIO ISEE - Una delle novità più importanti è l'introduzione in via sperimentale dell'indicatore Isee, al posto del precedente indicatore reddituale al fine di avere un unico indicatore socio-economico per tutte le politiche regionali. Una scelta, ha spiegato il presidente Maroni, "che ci consente di uniformare questo tipo di contributo a quelli che la Regione eroga in altri settori, per evitare di dare un contributo a chi già ne riceve per altri motivi e scongiurando il rischio di penalizzare qualcuno". "Da oggi - ha aggiunto - partirà un sistema di monitoraggio, che terminerà a metà giugno, per valutare gli effetti della misura e per valutare eventuali correttivi".
COERENTE CON VOCAZIONE LOMBARDIA - Altro aspetto della nuova 'Dote Scuola', secondo Maroni, "è la maggiore attenzione destinata alla ricerca e all'innovazione". "Un cambiamento - ha evidenziato - in piena coerenza con la vocazione della nostra regione, capace di fare rete fra imprese, mondo della ricerca e università, attraendo investimenti e 'cervelli'". "Questa 'grande alleanza' - ha detto - è l'unica che può garantire sviluppo economico e benessere per il nostro territorio. Per questo stiamo investendo in questa direzione, mettendo risorse nei luoghi dove si formano i formatori, ossia nel mondo della scuola. Vogliamo premiare le eccellenze, privilegiando quelle che vanno verso l'innovazione".
IMPEGNO CHE OTTIENE RISCONTRI - L'impegno profuso da Palazzo Lombardia, ha proseguito il presidente, "ha già riscosso l'interesse da parte del mondo delle imprese, come testimonia il caso Whirpool, e dell'universo accademico". "Per la prima volta - ha osservato - stiamo riuscendo a mettere in rete le 13 università lombarde, con la Regione che gioca un ruolo da 'play', occupandosi del coordinamento e favorendo una stretta collaborazione fra gli istituti, a tutto vantaggio della crescita economica e del benessere della Lombardia".
Martedì 4 febbraio