Un unico comune con 8438 abitanti su una superficie di 67 km quadrati: sono questi i dati a cui porterà la fusione dei 5 comuni dell'Unione Presolana. Qualora i referendum popolari avessero esito positivo, Cerete, Onore, Songavazzo, Fino del Monte e Rovetta darebbero vita al primo Comune Unico derivato da fusione della Valle Seriana.
Il progetto è stato presentato nella serata del 10 dicembre nella sala consiliare a Cerete dai 5 sindaci coinvolti nella commissione di studio della fusione: Cinzia Locatelli (Cerete), Angela Schiavi (Onore), Giuliano Covelli (Songavazzo), Stefano Savoldelli (Rovetta) e Matteo Oprandi (Fino del Monte).
La fusione è stata presentata innanzitutto come una sfida culturale. "Dando attuazione al progetto di fusione hanno - spiegato gli amministratori - , potrebbero essere centrati obiettivi difficilmente raggiungibili dai singoli Enti quali: l'attivazione di un'unica programmazione amministrativa, finanziaria ed urbanistica che consentirà di dirigere lo sviluppo del territorio con una visione strategica orientata a un armonico sviluppo, a innalzare la competitività e a realizzare servizi in grado di rispondere ai sempre crescenti fabbisogni espressi dalle comunità locali".
La fusione è dunque il passo successivo all'Unione dei Comuni, che i 5 paesi vivono già da anni, che permette di: accorpare le funzioni, risparmiare sui costi della politica, specializzare i dipendenti e partecipare più agevolmente a bandi e finanziamenti.
Il Comune Unico con 8438 abitanti su una superficie di 67 km quadrati diverrebbe dunque la realtà amministrativa più estesa dell'altopiano, seguito da Castione della Presolana e Clusone.
Si passerebbe così da 5 sindaci e 52 consiglieri attuali a 1 sindaco e 12 consiglieri con rappresentanti di tutte le località; i costi della politica scenderebbero dagli attuali 136 mila euro annui ad una stima di 102 mila euro.
L'accentramento non diminuirà la presenza amministrativa sul territorio: 5 sportelli polifunzionali presenti nei comuni garantiranno i servizi e una vicinanza fisica ai cittadini con operatori del Comune Unico.
L'attività di back office verrà distribuita tra i 5 municipi e si passerà dagli attuali 39 dipendenti a 36.
"Unificare - hanno spiegato i sindaci - significherà pianificare le risorse in un'unica modalità garantendo imposte uguali, stessa gestione dei trasporti, dell'istruzione, del sistema bibliotecario, delle associazioni ecc.".
Più omogeneità dunque anche nella gestione della parte tecnica con un solo Pgt e un solo bilancio, seguendo le norme Governative che aiutano chi decide di fondersi con un contributo annuale di 380 mila euro annui per un totale di 3 milioni e 800 mila euro in dieci anni, risorse che andranno investite sul territorio.
Gli atti amministrativi passerebbero da 1755 a 526, garantendo un lavoro più qualificato e un risparmio delle risorse. I documenti dei cittadini non cambieranno fino a scadenza naturale, mentre la toponomastica è in carico alla Regione. 3 i nomi ipotizzati: Borghi Presolana, Borlezza (dal torrente omonimo) o Larna (da un toponimo medievale). Nuovi saranno anche il gonfalone, lo stemma e lo statuto comunale
"Crediamo - hanno concluso i sindaci - che non stiamo facendo altro che anticipare il futuro: l'accentramento è il destino delle piccole realtà".
Il progetto andrà approvato dai consigli comunali entro il febbraio prossimo mentre il referendum popolare avverrà nell'autunno 2016. Il "no" di un solo comune comprometterebbe tutto il percorso svolto sino ad ora.
Toccherà ai cittadini dunque decidere del loro futuro a cominciare dalle assemblee pubbliche informative che si terranno: mercoledì 20 gennaio 2016 a Cerete, sala Consiglio; venerdì 22 gennaio 2016 a Songavazzo, sala Benzoni sopra la Posta; mercoledì 27 gennaio 2016 a Fino del Monte, sala Consiglio; venerdì 29 gennaio 2016 a Onore, sala Consiglio e mercoledì 3 febbraio 2016 a Rovetta, Centro Museale.
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