- LOMBARDIA - "Si tratta di una misura di sicurezza applicata nelle strutture pubbliche - spiega così Roberto Maroni, il provvedimento approvato dalla Giunta di Regione Lombardia -". Da inizio 2016 infatti sarà vietati entrare a volto coperto negli edifici che dipendono da Palazzo Lombardia quali ospedali, Asl e uffici pubblici.
Viene regolamentato nello specifico l'accesso: d'ora in poi, chi si presenta all'ingresso con il volto non riconoscibile, poiché coperto, sarà fermato dal personale regionale.
"Nel regolamento - continua Maroni - non era specificato come si potesse entrare: ora abbiamo specificato la norma, così che gli operatori possano agire secondo questa nuova modalità e non far entrare chi non può essere identificato perché si presenta con il volto coperto".
Non si tratta dunque di una nuova legge, ma di un regolamento che rende esplicito il riferimento a una legge nazionale. Regolamento che è già stato nominato "anti Burqa", in riferimento alle donne musulmane che portano il velo come previsto dalla religione Islamica e che, da gennaio, se vorranno entrare in una struttura pubblica che dipende dalla Regione, dovranno prima scoprirsi il volto. Ma dal Pirellone spiegano che la novità riguarda anche chi entra con casco, passamontagna ecc.
Interpellato sulla questione, il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, è apparso piuttosto critico: "In questo momento c'è bisogno di tutto tranne che agitare dei simboli e di fare propaganda, perché mi pare che in questo ambito gli estremisti islamici siano imbattibili, quindi non mi cimenterei su questo terreno".
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