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Risposta positiva da parte di Regione Lombardia alla richiesta di deroga al numero minimo fissato per legge nel contesto della riforma degli enti locali: i comuni di Gorno ed Oneta potranno gestire in maniera associata alcune funzioni fondamentali anche se non raggiungono il numero minimo fissato a 3000 abitanti. La domanda era stata presentata dal comune di Gorno, seguendo il criterio della continuità territoriale, e ha trovato accoglimento presso la giunta regionale.

La riforma degli enti locali prevede che questi gestiscano in maniera associata le funzioni fondamentali raggiungendo un minimo (per i comuni appartenenti alle Comunità Montane, ndr.) di 3000 abitanti.

In questo frangente l'amministrazione di Gorno si era mossa chiedendo una deroga del numero minimo: unendo infatti i i servizi fondamentali con il comune confinante di Oneta, i due non avrebbero raggiunto il limite fissato per legge arrivando a 2.394 abitanti di cui 666 di Oneta e 1683 di Gorno.

L'alternativa era quella di unire le funzioni fondamentali con altri comuni confinanti, come Colzate, Ponte Nossa, Parre, Premolo o Casnigo, riscontrando però una disomogeneità territoriale: Gorno e Oneta infatti condividono con questi solo parte del territorio montano.

Grazie al sì della Regione i due comuni gestiranno in maniera associata alcune funzioni tra cui: la segreteria, la parte contabile, l'urbanistica e l'erogazione dei servizi ai cittadini. Questo garantirà, non solo l'assolvimento di un obbligo di legge, ma anche un risparmio e un trattamento omogeneo del territorio.

 

Nella foto: il centro abitato di Gorno

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