E' una Lega rinnovata quella che si è vista domenica sera ad Alzano Lombardo alla Bèrghem Fest: davanti al Governatore di Regione Lombardia Roberto Maroni insieme al Ministro Maurizio Martina tanti infatti i militanti che hanno rinnovato con vigore il sostegno al partito dopo un periodo non troppo felice. A moderare la serata Vittorio Feltri che ha parlato di una Lega Nord "risorta" grazie a Matteo Salvini. E Maroni rilancia "Ora bisogna trovare il leader del centro destra nel nostro partito per vincere alle prossime elezioni".
Maroni è infatti convinto che il governo Renzi non abbia vita lunga e che già dall'anno prossimo si possa andare a nuove elezioni. La Lega deve dunque essere pronta e rinnovarsi individuando il nuovo leader del centro destra proprio tra i nuovi nomi emersi negli ultimi mesi. In particolare la scelta potrebbe ricadere tra Matteo Salvini, segretario federale della Lega e Flavio Tosi sindaco di Verona.
"E Berlusconi"? - incalza Feltri. "Berlusconi non vede un futuro senza di lui - commenta Maroni -, dovrà fare da collante tra le diverse forze del centro destra individuando però un altro leader per Forza Italia che si sta spaccando in tante piccole correnti".
"Così comunque non siamo pronti a vincere - continua il Governatore -: dobbiamo rinnovarci, cercare giovani, essere coesi".
In merito di politica attuale duro l'attacco al decreto Sblocca Italia che, secondo la Lega, non porterà le risorse sufficienti per far ripartire il Paese ma soprattutto non porterà al Nord il "giusto" rispetto a quanto versato dai contribuenti.
Martina, Ministro delle politiche agricole, dal canto suo difende l'operato del governo del PD "Saranno tanti i cantieri che partiranno nei prossimi mesi grazie al decreto con una ricaduta sul territorio di 10 miliardi che rimetteranno in moto l'economia e permetteranno di realizzare opere importanti su tutto il nostro paese". "Non abbiamo cambiato il paese - conclude - come avremmo potuto fare in 5 mesi che gli altri non ci sono riusciti in 50 anni? La buona volontà c'è e i risultati si stanno vedendo".
"Per questo - ribadisce Maroni - è necessario il referendum per stabilire se vogliamo diventare una regione a statuto speciale o no. Ora vediamo come andrà il referendum d'indipendenza il 18 settembre in Scozia, poi a novembre toccherà alla Catalogna e come si dice... non c'è due senza tre, quindi i terzi saremo noi".