- ARDESIO - E alla fine il freddo è stato cacciato e gennaio è stato bruciato: in tantissimi hanno raggiunto Ardesio nella serata del 31 gennaio in occasione della Scasada Zenerù. Il fantoccio rappresentante il mese più freddo dell'anno, è stato bruciato in piazza dopo il corteo alla presenza di migliaia di persone.
Ad impressionare il rumore dei camapanacci e di tutti gli attrezzi utilizzati dal pubblico. In testa al corteo, che si è mosso alle 20 dal piazzale del Ponte Rino, i gruppi folk di Saviore dell'Adamello e i "Mamutzones de Samughero" dalla Sardegna.
Maschere, campane e ferri battuti per fare paura all'inverno. Gennaio è stato rappresentato adagiato su una "trena", la tradizionale slitta da montagna con cui il fantoccio nell'immaginario collettivo ha tentato di scappare dal Monte Secco insieme ai sette sacchi di ceppi secchi, quelli raccontati nello scioglilingua "Séc sèt sach dé soch sèch".
Il falò conclusivo ha lasciati tutti ancora una volta a bocca aperta. Una tradizione che si perde nella notte dei tempi, rinvigorita a partire dagli anni Sessanta dello scorso secolo ed oggi molto sentita grazie all'impegno della Pro Loco che ogni anno ripropone anche lo Zenerù baby: l'evento dedicato ai più piccoli che possono così conoscere e tramandare gli usi e i costumi del paese dell'alta Val Seriana.
Cacciando il "gennaione" l'augurio degli avi era in una nuova stagione proficua e fortunata, un augurio che ogni anno si rinnova grazie al mantenimento di questa tradizione che attira gente da ogni parte della bergamasca.
Nelle foto: il fantoccio del Zenerù sulla slitta e il falò finale
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