Che senso ha rievocare la Prima Guerra Mondiale nel 2015? Sicuramente quello di rivivere la drammaticità dell'evento, svincolato da una generica definizione scolastica e dalla retorica nazionalistica per darne un'interpretazione attuale. Nasce così la rassegna per il Centenario della Grande Guerra "Grandeguerra100" ideata a Peia. Domenica 8 novembre l'inaugurazione dell'installazione "BELLUM, e tu al chiami guerra".
"La Grande Guerra costituisce lo spunto iniziale a partire dal quale si è andato sviluppando un ragionamento più ampio sul tema della guerra - spiegano gli organizzatori. Si è così costituita un'installazione interattiva: al visitatore, dunque, si presentano non degli oggetti o delle opere da osservare, ma una vera e propria esperienza, generata attraverso un percorso sensoriale che, grazie alle caratteristiche che lo connotano, stimola emozioni e pensieri".
L'installazione "BELLUM, e tu la chiami guerra", che sarà inaugurata domenica alle 9.15 presso la sala polivalente di via Cà Bettera, si sviluppa in due parti. Una prima, ampia area luminosa vuole rievocare la retorica dell'interventismo, della guerra, «sola igiene del mondo» (come recita il manifesto del Futurismo); tale attenzione viene proposta in dialogo con un'altra forma di retorica: quella dei cimeli, la cui veste eroica viene come allontanata in un mondo polveroso e vecchio, in un passato che pare non appartenerci più. In un secondo momento, giocando su un voluto contrasto con questa prima parte, si va invece ad imporre una più radicale riflessione sulla guerra, in un percorso - fisico e mentale - che, grazie alle sue caratteristiche di buio ed oppressione, intende suscitare sensazioni che obblighino a confrontarsi in modo più diretto con la drammaticità del tema.
In parallelo all'installazione è stato sviluppato un ciclo di quattro incontri che hanno l'obiettivo di accompagnare lo spettatore in un viaggio nella memoria di quello che ha rappresentato la Grande Guerra. Partendo dagli eventi storici del conflitto, si andrà ad approfondire la vita dei soldati al fronte, in particolare quella dei bergamaschi sull'Adamello; si scopriranno i pregi, le debolezze e le riflessioni che hanno accompagnato gli uomini in trincea, con particolare attenzione ai canti dell'epoca. Il ciclo di incontri sarà chiuso dallo storico Marco Cimmino che aiuterà a capire perché ha senso celebrare il centenario, spiegando il ponte che connette la Grande Guerra alle guerre che ancora oggi sconvolgono alcune aree del pianeta.
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