E' stato inaugurato a Valzurio di Oltressenda Alta, nella mattinata di sabato 8 agosto, il "Selter del Ruì", un antico manufatto riportato al suo antico splendore, utilizzato come locale di conservazione dei prodotti lattiero-caseari, in particolare burro, e della carne provenienti dall'alpeggio.
Circa un centinaio le persone che hanno partecipato all'inaugurazione, presenti, oltre al primo cittadino di Oltressenda Alta Michele Vanoncini, il sindaco di Gandellino Flora Fiorina, il Senatore Nunziante Consiglio, il Presidente del Parco delle Orobie Bergamasche Yvan Caccia e il Presidente del C.A.I. di Bergamo Piermario Marcolin.
"Un grazie doveroso a tutti i presenti e a coloro che con il loro contributo hanno reso possibile questa inaugurazione - ha commentato Vanoncini -. Valzurio, seppure è una piccola frazione ha molto da offrire, sta a noi riscoprire le bellezze che questo angolo di natura ci offre".
"Con questo taglio del nastro il Parco delle Orobie si arricchisce di un ulteriore tassello - ha aggiunto Yvan Caccia, Presidente del Parco delle Orobie Bergamasche -. Quando si parla di montagna spesso la si associa soltanto alla natura trascurando le nostre origini. Con la riqualificazione di questo antico manufatto scopriamo il lato culturale che le nostre montagne nascondono".
Dopo il taglio del nastro e la benedizione del parroco Riccardo Bigoni, la giornata è proseguita con il pranzo per tutti i presenti offerto dall'amministrazione comunale alla Baita di Verzuda.
IL SELTER
L'area si trova nella località omonima a quota 1240 in Valzurio ad Oltressenda Alta. Si accede grazie alla strada agro-silvo-pastorale che sale alle baite del Moschel.
Il "Selter di Ruì" - o buco del freddo - permetteva la conservazione dei beni sfruttando la presenza di una sorgente di aria fredda che consentiva il mantenimento per lungo tempo. Il fenomeno delle sorgenti del freddo è abbastanza raro, pertanto era stato predisposto un casello chiuso che, incamerando l'aria gelida, svolgeva le funzioni di una vera e propria cella frigorifera.
Prima dei lavori di restauro quello che restava del manufatto era un rudere in cui però era ancora ben riconoscibile l'impianto originario: ovvero un piccolo locale seminterrato a pianta rettangolare, addossato ai massi di una paleofrana da cui si originano le correnti di aria fredda, coperto da una piccola volta a botte (da cui il toponimo selter), con le murature laterali pressoché invisibili in quanto integrate nel profilo dei blocchi di versante e dotato di un solo prospetto visibile in corrispondenza dell'ingresso a lato della vecchia mulattiera.
I LAVORI DI RESTAURO
I lavori sono consistiti in un rinforzo delle murature di appoggio della volta, tramite intervento di risanamento e consolidamento con tecnica di cuci-scuci. Le pietre utilizzate sono quelle pre-esistenti integrate con conci prelevati dal vicino macereto e sbozzati a mazzetta. Particolare cura è stata prestata alla cornice di imposta della volte. La parete di fondo è stata realizzata attestandola sul gradino più a ridosso delle "bocche" che soffiano l'aria fredda. In corrispondenza di queste ultime è stata mantenuta un'apertura che consente l'ingresso dell'aria all'interno. Il pavimento del casello è stato lastricato con le medesime pietre calcaree del posto.
Poiché la quota di ingresso è posta a circa 160 cm dal piano stradale, è stato necessario realizzare una piccola scala in pietra. Per motivi di sicurezza è stata realizzata una barriera di protezione in paleria di maggiociondolo. Per favorire la visita al "Selter di Ruì" è stato realizzato un impianto luce con pannello solare in modo che al passaggio delle persone sulla strada agro-silvo-pastorale adiacente al manufatto ristrutturato lo stesso si illumini internamente per circa 4 minuti.
La temperatura media all'interno si mantiene sempre costante fra i +3°/+4°; in pratica il Selter si comporta come un frigorifero. Poco prima è stato ripristinato e segnalato il sentiero che in pochi minuti conduce alla sorgente del Ruì; è prevista inoltre la creazione di una zona di sosta per gruppi nel bosco attiguo.
Il costo complessivo dell'opera ammonta ad 51.000 euro, comprensivo dell'intervento di allargamento e sistemazione del parcheggio ubicato in località Spinelli, ed è finanziato in parte con contributo regionale e in parte con risorse proprie di bilancio.
Il progetto è stato redatto da Angelo Ghirelli dello studio Dryos di S. Giovanni Bianco mentre i lavori sono stati eseguiti dall'Impresa Edil Sant'Alberto di Villa d'Ogna. Le opere migliorative dell'intervento (come l'impianto illuminazione, sentiero delle sorgenti e varie) sono state realizzate da alcuni volontari.
Nelle foto: l'interno e l'esterno del Selter e la benedizione
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