Quando le tragedie della storia si confondono e il ragazzo interrogato a scuola, nel datare un avvenimento sbaglia di tre secoli, vuol dire che i fatti non fanno più male. Vuol dire che queste tragedie, che ci siano state o meno non fa per colui che è chiamato a riassumerle alcuna differenza. L’incipit riassume quella che è l’attuale condizione dello studio della storia e se lo volessimo ridurre ai minimi termini potremmo riesumare una frase di Hitler che si domandava se ci fosse qualcuno che avesse memoria dello sterminio degli Armeni. Erano passati poco più di vent’anni da quando le milizie turche avevano sterminato il popolo armeno.
Oggi, a distanza di un secolo, Paolo Cossi ripropone l’interrogativo, dando però vita ai fatti tragici che hanno segnato la storia di un popolo che non aveva alcuna colpa e che fu protagonista di uno dei tanti esodi che accomuna tutte le etnie piegate dalla follia di chi si è arrogato il diritto utopico di voler diventare l’essere supremo dominatore. Il grande Male, edito da Hazard, illustra ciò che avvenne quando il mondo si apprestava a dare fuoco alla miccia che fece esplodere il primo conflitto bellico mondiale. In quel marasma le nazioni tutte non videro o finsero di non vedere quelle che con il senno di poi, furono le operazioni preliminari per mettere a punto altri spaventosi massacri. Paolo Cossi utilizza il disegno per riassumere i fatti.
Le Graphic Novel continuano a prendere sempre più spazio nel mercato editoriale e a differenza della narrativa classica, qui non si improvvisa nulla. O ci sei oppure sopra alla porta d’uscita lampeggia a caratteri cubitali l’indicazione di abbandonare velocemente un palcoscenico che non ti compete. Cossi ha dalla sua la capacità di rendere tridimensionale il dolore. Anche i suoi spazi bianchi si tingono di nero e dalle sue tavole traspare la sofferenza che nel corso dei secoli non ha mai accettato la sepoltura. La follia umana non è prerogativa di un etnia in particolare. Così come l’odio verso l’altro. La letteratura può essere un giudice imparziale e ha il potere di restituire la dignità così brutalmente violentata da chi poi è rimasto impunito ed ha continuato a perpetrare il male anche in epoche successive. Rimane il fatto che l’uomo non riesce ad imparare nulla dai propri errori, come se il gene della stupidità riesca a concatenarsi ad ogni concepimento.
Paolo Cossi è per la nostra rubrica una piacevole scoperta. Un autore che merita di essere approfondito, sia per la capacità inconfutabile del tratto, sia per la competenza nella fase di ricostruzione storica che dimostra di possedere. Medz Yeghern (il titolo in Armeno, ndr.) è un romanzo che può e deve riconciliare il ragazzo immaginario dell’incipit scritto da Camon. Appassionarsi alla storia attraverso un fumetto può essere una valida soluzione per far si che l’esposizione più fruibile degli errori umani resti maggiormente impressa nella memoria dei posteri. Ci riesce Paolo Cossi e tutti coloro che incessantemente continuano a voler conoscere non possono esimersi dal ringraziarlo.
Il Grande Male di Paolo Cossi ed. Hazard
Per una buona lettura si consiglia il sedile posteriore di una vecchia seicento covertibile. Portatevi un cartoccio di Lavash e delle Kyufta. Potete scegliere fra un vino piuttosto che un bicchierino di Cognac. Distendete poi una grande coperta su di un prato e contemplate il gioco delle nuvole.
A cura di Wiliam Amighetti
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