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- GANDINO - Tornano puntuali a Gandino le tradizioni del Triduo Pasquale, legate in particolare al Venerdì Santo e alla Passione di Gesù. Da giovedì 2 aprile, dopo la messa "in cena domini" che verrà celebrata alle 20.30 in Basilica, si rinnoverà il rito delle campane legate. Il suono, sino alla veglia di sabato sera alle 21, sarà sostituito da due volontari del Gruppo Campanari, che scandiranno i momenti della giornata e l'approssimarsi delle funzioni in Basilica.

Lo faranno con urla ritmate (sullo stile dei muezzin che richiamano i fedeli dalle sommità dei minareti), accompagnate dal suono della "tola", una tavoletta in legno di noce con quattro battenti in metallo.

Per una decina di volte Emanuele Bertocchi (urlatore) e Celestino Caccia (battitore) saliranno gli oltre duecento gradini in legno che portano alla sommità del campanile, che con i suoi 73 metri domina il centro storico di Gandino e consente di diffondere il richiamo anche a chilometri di distanza.

La "tola" viene scossa con forza ad ogni angolo della torre campanaria, mentre l’ultimo giro di annuncio, detto "butì", viene fatto suonando a raganella, cioè con ritmo continuato.

Altra particolare tradizione prevede la preparazione, presso i fornai artigiani del paese, della "Cruca", una sorta di veneziana cotta al forno per circa un'ora con uva sultanina e cannella.

La presenza di questi ingredienti richiama i contatti con la Mittel Europa degli antichi commercianti di pannilana gandinesi.

 

 

Nelle foto: sopra gli "urlatori" sul campanile della Basilica di Gandino, sotto il dolce tradizionale



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