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- PIARIO - Saranno esposte al Museo di Arte Spontanea di Bruxelles alcune opere di Michela Scandella, 27enne di Clusone ospite del Cra di Piario ed ex studentessa del liceo artistico statale a Bergamo. E' stato infatti presentato ieri l'importante gemellaggio artistico che unisce Bruxelles con il territorio bergamasco.

Il progetto esiste già da diversi anni tra il Circolo bergamaschi di Bruxelles e il territorio bergamasco ma è la prima volta che coinvolge un'azienda ospedaliera affrontando dunque, non solo i temi della valenza artistica, ma anche l'importante obiettivo della reintegrazione nella malattia mentale.

"Nel progetto più ampio che portiamo avanti da anni - spiega Mauro Rota, presidente del Circolo - abbiamo deciso di coinvolgere l'Azienda Ospedaliera Bolognini per valorizzare l'elemento di socializzazione dei malati".

L'arte intesa dunque come forma di espressione personale che può permettere al soggetto, seppur malato, di comunicare e di trovare un proprio ambito d'azione nella vita quotidiana. 

"L'obiettivo per noi primario - aggiunge Giacomo Corica, Direttore Medico dell'ospedale di Piario - è proprio quello di curare i nostri malati di mente sfruttando le potenzialità che hanno e che saranno ciò che gli permetterà di integrarsi al meglio nella loro vita di tutti i giorni".

Presente nella mattinata di giovedì 10 luglio la direttrice del Museo di Arte Spontanea Catherine Schmidt che ha valutato le opere di Michela; "Sono tutte opere con tecniche miste - spiega Michela - che ripercorrono il tema dell'ascolto. Credo che sia importante in questo brutto mondo che ci si ascolti di più, anche attraverso l'arte".

La sua collezione comprende diversi temi: dai modelli maschili e femminili che riportano sempre alla dimensione della protezione, al tema del Paradiso dantesco come "luogo" in cui si viva serenamente.

Grande soddisfazione anche da Amedeo Amadeo, Direttore Generale dell'Azienda Ospedaliera Bolognini di Seriate di cui il Cra (Comunità Riabilitativa ad Alta Assistenza, ndr.) di Piario fa parte, "Questo progetto è una magia - ha commentato - perché permette la piena considerazione di un paziente come se non fosse malato e abbatte le barriere in merito alla malattia mentale, che tra la gente purtroppo esistono ancora".

 

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