Purtroppo la nostra valle non regala sempre belle storie e neppure un trattamento ottimale per i turisti e non. Essendoci occupati oggi dell’apertura delle cascate del Serio, come tutti abbiamo raggiunto in macchina il comune di Valbondione e abbiamo notato come il posto di blocco posto all’inizio del paese sia una e vera e propria dogana: personale volontario (quindi non forze dell’ordine) con palette e gilè arancio obbliga tutte le autovetture a fermarsi e a pagare una quota di 5 euro per usufruire dei parcheggi distribuiti nel comune. Diverse le lamentele che abbiamo raccolto in paese visto che non tutti transitano a Valbondione per vedere le cascate; quello che sembra dunque è che i 5 euro non siano tanto i soldi per il parcheggio ma una
specie di “quota” di accesso al paese. Una cosa ridicola visto che viene applicata solo durante le aperture delle cascate: come si può infatti dimostrare che una persona utilizza il parcheggio proprio per andare a vedere le cascate? Se volesse invece raggiungere i rifugi vicini? E se transitasse per andare a Lizzola? Avrebbe più senso se si mettessero delle macchinette o del personale nei parcheggi e se, soprattutto, questa regola venisse applicata ogni domenica. Praticamente durante le aperture delle cascate se si va al rifugio Curò si pagano 5 euro di parcheggio, le restanti domeniche no. L’amministrazione ha sempre difeso questa scelta come regola per combattere i parcheggi “selvaggi”, noi crediamo che la questione sia un po’ ambigua e che può essere trattata in maniera diversa. Sembra infatti che il comune voglia speculare sull’apertura delle cascate che portano ogni volta diverse migliaia di persone in paese. Considerato che le aperture da qualche anno sono in totale 5, lasciamo fare un po’ a voi i conti di questi 5 euro moltiplicati per le migliaia di auto parcheggiate anche, magari, per andare a trovare un parente.
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