Ha parlato Isaia Schena, probabilmente schiacciato da quel peso che si porta dentro: la morte di Madalina Palade, la bellissima balleria 27enne rumena residente in Italia da qualche anno. L'interrogatorio è avvenuto di fronte al Pm Fabrizio Gaverini venerdì 28 marzo in carcere dove il 37enne si trova da quando è stato dimesso dall'ospedale Papa Giovanni e dove ha ammesso la sua colpevolezza. Le ferite che interessano il suo corpo, in particolare una sul fianco molto profonda, non è stata provocata dal tentativo di difendersi della Palade, ma da lui stesso: "Quando mi sono reso conto di quello che avevo fatto ho tentato di uccidermi".
Schena quella sera, era domenica 9 marzo, ha dichiarato di essere sotto effetto di alcool e di sostanze stupefacenti e di aver ucciso Madalina, che l'avrebbe raggiunto nella sua proprietà ingenuamente, per un raptus. Lo stesso che avrebbe avuto nel luglio del 2013 con una prostituta portata dall'uomo nella stessa zona e massacrata di botte; stesso fatto che avrebbe dovuto far presagire al peggio. Il peggio ci racconta che oggi una ragazza che aveva fiducia nel nostro paese non c'è più; resta solo il racconto del suo assassino "Dovevano lasciarmi morire lassù" ha dichiarato il 37enne. Ora sarà la giustizia a fare il suo corso.
Mercoledì 2 aprile