Isaia Schena, l'autotrasportatore 37enne di Cene accusato dell'omicidio della rumena 27enne Madalina Palade, dopo il ricovero presso l'Ospedale Papa Giovanni di Bergamo è stato trasferito negli scorsi giorni presso il carcere di via Gleno in seguito all'arresto con custodia cautelare disposto dal Gip Alberto Viti durante il primo interrogatorio avvenuto proprio presso la struttura ospedaliera. L'uomo in quell'occasione, assistito dal suo avvocato Roberto Bruni, non aveva voluto parlare. Ora invece sembrerebbe disposto a farlo. Intanto gli inquirenti continuano a lavorare per ricostruire la dinamica dei fatti di domenica 9 marzo, prima e dopo la morte di Madalina.
Su testimonianza di alcuni amici della ragazza, lei stessa quella sera li avrebbe avvisati che sarebbe andata a Cene per bere un caffè, tant'è che il giorno dopo gli stessi l'avrebbero cercata a Cene denunciandone, nel tardo pomeriggio di lunedì 10 marzo, la scomparsa. Un testimone, che abita nella casa vicina al container nella proprietà dell'uomo, avrebbe inoltre sentito lo Schena effettuare una telefonata in cui diceva a qualcuno di raggiungerlo in via Capitanio sul Monte Bue. I tabulati hanno confermato che Isaia quella sera ha chiamato Madalina per dirle di raggiungerlo nella zona di Cene probabilmente vista la sua impossibilità di raggiungerla. La sua Audi infatti è stata trovata incidentata nella stessa zona. Quella è stata l'ultima chiamata di Schena, ora toccherà a lui fare chiarezza su quanto successo successivamente e sul perché ha ucciso Madaline.
Martedì 25 marzo