Amine El Ghazzali, 26enne colpevole dell'assassino della moglie Sara El Omri di 19 anni avvenuto lo scorso 2 giugno ad Albino, è stato condannato a 16 anni per omicidio e 1 anno e 4 mesi per maltrattamenti. Lo ha stabilito oggi il gup Bianca Maria Bianchi mentre il pubblico ministero Raffaella Latorraca aveva chiesto 30 anni.
Il giudice ha anche disposto una provvisionale (risarcimento immediatamente esecutivo) di 200 mila euro per i genitori di Sara.
L'omicidio era avvenuto nella serata del 2 giugno del 2015 lungo la pista ciclabile di Albino nei pressi del fiume Serio. La ragazza era stata trovata agonizzante dai passanti sulle strisce pedonali che attraversano la sp 39 vicino alla stazione Teb e prima di morire era riuscita a dire che ad ucciderla era stato il marito, presente al momento dei soccorsi e poi scappato per una breve fuga: i militari trovarono Amine El Ghazzali alle 4 del mattino nascosto nella zona industriale di Nembro.
Il delitto, avvenuto con 24 coltellate, era stato causato dalla richiesta di separazione del 26enne che aveva sposato Sara per ottenere il permesso di soggiorno. Nel frattempo aveva messo incinta una 16enne di origine Svizzera: diventando così padre del bimbo di una cittadina elvetica, per regolarizzarsi avrebbe potuto ricorrere al ricongiungimento familiare.
Da lì il litigio culminato con l'accoltellamento con un grosso coltello da cucina. La minorenne svizzera, presente il 2 giugno, è accusata di concorso in omicidio: reato di cui deve rispondere di fronte al tribunale dei Minorenni.
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