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La comunicazione non conosce ostacoli, nell’era social e con l'avvento dei nuovi strumenti multimediali il flusso dell'informazione ora raggiunge facilmente e supera anche le vette più alte d'Italia o dell'Himalaia. Prova ne è stata il convegno nazionale che si è tenuto al Palamonti di Bergamo sabato 14 maggio sul tema "Comunicare una nuova cultura della Montagna: tra carta stampata, comunità digitali e social media".

"Con questa iniziativa - ha spiegato uno dei principali promotori e past president del CAI di Bergamo Paolo Valoti - vogliamo cercare di dare alla nostra comunicazione sociale nuovi impulsi e nuovi slanci, consapevoli che le singole specificità territoriali sono una ricchezza da custodire e da promuovere, nell’ottica però di uno scambio informativo interno coordinato e continuo, che sappia tenere conto anche dei nuovi strumenti della comunicazione multimediale. L'obiettivo condiviso è così quello di comunicare al meglio i valori e i principi che da sempre sono alla base delle poliedriche attività delle sezioni, sottosezioni e dei gruppi regionali CAI e della comune cultura delle montagne di tutta Italia".

L'iniziativa, promossa dalla sezione CAI di Bergamo, era patrocinata da Regione Lombardia, Provincia e Comune di Bergamo e Ordine Nazionale dei Giornalisti ed è stata moderata da Aurelio Biassoni, consigliere nazionale dell'Ordine dei Giornalisti. Il convegno è stato introdotto delle autorità e dei presidenti CAI, nell'ordine il Presidente del CAI Bergamo Piermario Marcolin, del CAI Lombardia Renato Aggio e dei Past President generali Roberto De Martin e Gabriele Bianchi: hanno inviato il loro saluto il Presidente Generale Umberto Martini, rappresentato da Sergio Viatori, e il Past President Annibale Salsa.

A seguire si è tenuta una tavola rotonda che ha visto confrontarsi autorevoli giornalisti delle maggiori testate regionali e nazionali cartacee, televisive e online. Quindi, in due distinte sezioni, sono intervenuti i rappresentanti di quasi tutte le maggiori pubblicazioni sociali sezionali e intersezionali del CAI, alcuni di questi in collegamento via skype, portando la testimonianza delle rispettive esperienze maturate nel campo dell'informazione e della comunicazione.

Obiettivo comune emerso in ciascuno degli interventi è quello di far crescere e sviluppare sempre di più la comunicazione legata alle molteplici attività del CAI, sia a livello territoriale, regionale e nazionale, e al mondo della montagna: c'è infatti piena consapevolezza da parte di tutti della necessità di aprire e far conoscere sempre di più all'esterno del Sodalizio le specificità e la cultura delle montagne, dagli Appennini alle Alpi e oltre, grazie anche all'utilizzo dei nuovi strumenti comunicativi, senza però venir meno ai principi e ai valori da sempre alla base del CAI e senza rinunciare in ogni caso agli strumenti comunicativi e informativi tradizionali come la carta stampata.

Una cultura, quella delle montagne, delle Terre Alte e del CAI, che oggi assume una forte e quanto mai attuale valenza sociale e formativa, e che proprio per questo ha bisogno di essere condivisa con un numero sempre maggiore di appassionati e persone: in particolare, per aprirsi soprattutto alle nuove generazioni, ha inevitabilmente bisogno di sintonizzarsi meglio su quelli che sono i nuovi strumenti e linguaggi comunicativi che la modernità ha introdotto. Molte delle testimonianze di notiziari e bollettini territoriali intervenute si sono del resto già adeguate, con una gestione coordinata e integrata della comunicazione sezionale o intersezione con propri siti aggiornati, le pagine facebook attrezzate e in alcuni casi anche con propri profili twitter, che si aggiungono e accompagnano ai tradizionali informatori e bollettini periodici cartacei.

 

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