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Ricorre oggi il 40° anniversario di quel terremoto che scosse il Friuli e, nell'animo, tutto il nord Italia. Il 6 maggio del 1976 il sisma di magnitudo 6.4 della scala Richter colpì più fortemente la zona a nord di Udine causando 990 morti. In questo giorno di memoria anche l'Unità cinofila Argo di Fiorano al Serio ricorda con commozione quella tragedia in cui però qualcosa di buono nacque.

"40 anni - commenta Giovanni Martinelli, responsabile ARGO di Fiorano al Serio -, tanti ne sono passati. Non avevamo ancora 21 anni e siamo cresciuti in fretta. Ci ha pensato l'Orcolat, così i Friulani chiamano il terremoto, a farci da maestro, lì abbiamo messo le radici del nostro essere volontari per la vita lì tra il dolore dei nostri Fradis Furlans ci siamo convinti che bisognava fare qualcosa e continuare a farlo anche dopo come ad Irpinia, in Armenia e in Turchia".

Un impegno, quella delle Unità Cinofile, che continua incessante da allora. "A Gemona abbiamo ricevuto il nostro battesimo e da allora non abbiamo più mollato - conclude Martinelli -. Le unità cinofile da soccorso dell'ANA nascono da queste rovine e sono oggi una solida realtà nel mondo della Protezione Civile Italiana. Continuiamo nel ricordo di quella immane tragedia a lavorare ed ad addestrarci per essere sempre pronti nella speranza di non essere mai necessari. Siamo certi che questo sia il modo migliore per servire la nostra Patria in tempo di pace".

 

Nella foto: uno scatto dal Friuli nel 1976

 

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