Mantenere in Lombardia tutti i punti nascita, anche quelli più piccoli a rischio chiusura e soprattutto quelli di montagna, come il presidio di Piario in Val Seriana. Il presidente Roberto Maroni ha chiesto al governo di mantenere sul territorio quegli 8 punti nascita a rischio chiusura, dove nascono meno di 500 bambini all'anno.
"Il governo vuole chiuderli - ha spiegato Maroni - per una questione e di sicurezza per le mamme. Costi e sicurezza non sono un problema per la Lombardia: abbiamo i conti a posto e le nostre strutture sono in grado di gestire con competenza e prontezza ogni tipo di emergenza. Combatterò con energia - ha aggiunto - per impedire un altro colpo di mano del governo che danneggerebbe i cittadini lombardi".
La dichiarazione del governatore di Regione Lombardia fa tirare un sospiro di sollievo in merito alla situazione dell'ospedale Locatelli di Piario, punto nevralgico per la Val Seriana e la Val di Scalve dove, nel triennio 2013-2015 i parti sono diminuiti da 523 a 437.
Già in un incontro tra i vertici dell'azienda socio sanitaria e i sindaci, il 14 aprile scorso, Mara Azzi, direttore generale dell'Ats e Francesco Locati, direttore generale dell'Asst Bergamo Est, avevano annunciato di presentare in Regione un'istanza di deroga per continuare a fornire prestazioni al punto nascite, vista l'importanza del presidio.
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