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- COLZATE - Il 29 gennaio 1945, 4 caccia bombardieri seminarono panico e morte a Colzate: mitragliando il treno della Val Seriana, uccisero 24 persone e ne ferirono altrettante. Un fatto tragico ricordato oggi in occasione del 25 aprile. Sul luogo del mitragliamento è stata installata una particolare opera, per ricordare a tutti quanto successo in quel freddo  gennaio.

Presenti alla cerimonia d'inaugurazione del Memoriale l'amministrazione insieme a tante altre autorità: un breve corteo ha anticipato il taglio del nastro sulla pista ciclabile nella zona industriale del paese. E' tocca al giovane Alessandro Segna, presidente della Commissione Biblioteca, illustrare il lavoro svolto dalla stessa commissione: "Quello che abbiamo intrapreso soprattutto a partire dall'anno scorso, in cui ricorreva il 70° del mitragliamento, è stato un percorso di riscoperta di quanto successo con il mitragliamento del treno civile del 1945. I 24 pali stanno a rappresentare i morti accertati. Quest'opera è un risarcimento di quanto accaduto".

Tutto cominciò alle 7.20 di quel freddo mattino da Pisa dove decollarono 4 caccia bombardieri che avevano come obiettivi i punti strategici fascisti a Lecco ma la nebbia li portò verso Colico dove vennero sganciate 6 bombe sulle 8 disponibili. Una volta giunti a Sondrio i velivoli militari decisero di rientrare ma, pochi minuti prima delle 9, i 4 mezzi mitragliano il treno della Val Seriana scambiato per un treno militare. Appena lasciata la stazione di Vertova, il treno carico di lavoratori e civili, viene ferito da quelle numerose scariche, finendo la sua corsa poco dopo l'abitato del paese di Colzate. Fortunatamente però i caccia non scaricano le 2 bombe che saranno sganciate solo successivamente a Manerbio. Fu una tragedia immane che colpì numerose famiglie della zona.

"I pali sono d'acciaio vuoti - ha spiegato l'artista Francesco Lussana - come simbolo dello svuotamento delle vite di quelle persone innocenti". Presenti anche i figli dei due macchinisti coinvolti, e una delle reduci Immacolata Marcassoli, 92enne di Nembro che quel giorno si stava recando al lavoro a Groppino.

"Da oggi tutti coloro che trascorreranno qui ore di svago - ha concluso il sindaco Adriana Dentella - avranno anche modo di ricordare quello che accade proprio in questo luogo, conoscendo una storia passata che nessuno deve dimenticare. Ringraziamo tutti coloro che hanno reso possibile questo memoriale, testimoniando sensibilità nei confronti del nostro Comune e della sua storia".

 

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