Braccia incrociate in segno di protesta, questa volta insieme: lo sciopero di mercoledì 20 fra i lavoratori metalmeccanici di tutto il Paese è stato proclamato unitariamente dalle segreterie nazionali di FIOM-CGIL, FIM-CISL e UILM-UIL, dopo l'incontro del 24 marzo tra segretari generali e presidenti di Federmeccanica e Assistal, terminato senza passi in avanti nella trattativa per il rinnovo del Contratto collettivo nazionale.
Lo sciopero si svolgerà le prime 4 ore per chi lavora "a giornata", mentre per i lavoratori di 1°, 2° e 3° turno l'astensione da ogni attività è prevista per le ultime 4 ore. A Bergamo si terrà anche una manifestazione con presidio davanti alla sede di Confindustria: il ritrovo è per le ore 9.30 nel piazzale della stazione di Bergamo.
"A sei mesi dall'inizio del negoziato, questo sciopero si è reso necessario per tentare di superare il rigido atteggiamento tenuto dalle controparti anche nell’ultimo incontro del 24 marzo - ha detto Eugenio Borella, segretario generale provinciale della FIOM-CGIL. Ai Presidenti di Federmeccanica e Assistal abbiamo ribadito di ritenere inaccettabile la proposta sul salario e sul sistema contrattuale che non riconosce nessun aumento al 95% dei lavoratori della categoria. Puntiamo a far cambiare idea alla controparte per giungere a un'ipotesi di accordo di rinnovo del Contratto nazionale che intendiamo, poi, sottoporre al voto dei lavoratori nelle aziende metalmeccaniche di tutto il Paese. L'obiettivo è quello di affermare un Contratto nazionale che garantisca il reale potere di acquisto del salario per tutti i metalmeccanici ma che anche dal punto di vista normativo torni a essere elemento solidaristico di tutto il settore, un Contratto, che valorizzi il ruolo delle RSU e del sindacato nella contrattazione aziendale, sugli orari di lavoro e sulle condizioni generali di vita dei lavoratori metalmeccanici".
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