- ROVETTA - Nuova tappa nel percorso di tutela del Mais Rostrato Rosso, l'antica varietà coltivata a Rovetta, che, dopo l'istituzione della Deco nel 2011 e la costituzione dell'Associazione Rosso Mais, giunge a conclusione nel percorso di iscrizione nel Registro nazionale delle Varietà da Conservazione. Il lavoro sinergico e di squadra ha permesso di arrivare alla pubblica audizione.
Il momento ufficiale si è svolto lunedì 4 aprile presso il Centro Museale del paese, alla presenza degli enti coinvolti in questo iter: a partire dall'amministrazione, rappresentata dal sindaco Stefano Savoldelli, che ha ribadito la sua gratitudine all'Associazione Rosso Mais e ai coltivatori.
L'iscrizione al Registro nazionale è stata seguita dalla Direzione agricoltura di Regione Lombardia, rappresentata nell'audizione di ieri alla dottoressa Laura Ronchi.
"C'è molto interesse sul recupero della biodiversità - ha spiegato Ronchi - per questo nel 2013 è stato istituito questo importante registro che recepisce le norme europee e italiane con l'obiettivo di tutelare e incentivare le varietà inserite. Le caratteristiche che la coltivazione deve avere sono: l'omogeneità, la distinguibilità e la stabilità. Elementi che il Mais Rostrato Rosso possiede per questo l'iscrizione è andata a buon fine. Ora il nostro dossier è stato mandato al Ministero per le politiche agricole che la iscriverà nel registro entro 60 giorni".
"Si tratta di un importante punto di arrivo che riconosce quanto fatto dal 2004, quando abbiamo intrapreso il progetto di tutela e riscoperta del nostro mais, ad oggi - ha spiegato Donatella Scandella, Presidente dell'Associazione Rosso Mais -. Ma questo è anche un punto di partenza per far sì che la produzione del Rostrato Rosso, già triplicata, si ampli e che il mais venga preservato nel modo più corretto migliorando le già preziose caratteristiche organolettiche".
Altro obiettivo importante è quello dell'inserimento lavorativo dei giovani che possono trovare un'alternativa alla crisi attuale ritornando ai lavori legati alla terra.
Presenti anche Paolo Valoti, del Crea; Gianfranco Drigo Direttore Coldiretti Bergamo; Alberto Bigoni Presidente Comunità Montana Valle Seriana e Silvio Magni di Slow Food.
Senza dimenticare i coltivatori e i produttori che per primi hanno creduto nel ritorno alla coltivazione di mais per l'alimentazione: un mais prezioso e sano, che accontenta le richieste di consumatori sempre più esigenti.
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