ATTENZIONE: Copia a scopo dimostrativo, alcuni elementi potrebbero non funzionare.

- LIZZOLA - Hanno protestato in maniera pacifica per chiedere di cambiare località di alloggio: si tratta di una trentina di profughi quasi tutti giovani pakistani, che hanno trovato spazio da 10 mesi nelle strutture gestite dalla Caritas a Lizzola e che questa mattina sono scesi per strada. "Stiamo digiunando da due giorni - ci hanno spiegato -, noi amiamo l'Italia, vogliamo stare qui e lavorare ma la situazione a Lizzola è insostenibile".

Tutto nasce dalla mancata convocazione della Commissione che doveva valutare le loro posizioni e - se idonei allo stato di asilo politico - spostarli in altre strutture probabilmente più vicine alla città: "Stiamo accogliendo continuamente nuovi rifugiati - ha spiegato Chiara Donanoni, della Cooperativa Ruah della Caritas, giunta a Lizzola per capire cosa stesse succedendo -. Il Governo sta facendo fronte alle nuove emergenze e i rifugiati di Lizzola si sentono delusi e stanchi di una situazione sicuramente non facile ma per la quale noi non possiamo fare nulla se non eseguire le direttive che ci vengono date".

I pakistani si sono fermati per strada tra Lizzola e Valbondione con dei cartelli in mano con scritto "Change the camp" fino alle 15 circa, quando i gestori della Cooperativa li hanno convinti a ritornare sui loro passi.

I profughi, arrivati a Lizzola dal Pakistan dopo un viaggio via terra che li ha visti passare per la Libia e via mare raggiungendo le coste siciliane, denunciano una situazione di disagio che vivono isolati in mezzo alle montagne senza poter fare nulla: "Mangiamo e dormiamo e basta - ci spiegano alcuni di loro col poco italiano che hanno imparato in questi mesi -; noi invece vogliamo lavorare e aiutare l'Italia! Ma qui non possiamo fare nulla".

Dalla Cooperativa spiegano che alcune attività di volontariato sono state attivate seguendo i requisiti del progetto di accoglienza con cui i più di 90 profughi soggiornano a Lizzola.

"Queste persone - conclude - hanno un permesso di soggiorno temporaneo che gli potrebbe permettere di ottenere asilo politico. Sta a loro decidere se seguire i nostri progetti o prendere un'altra strada". Sul posto sono intervenuti la Polizia Locale i Carabinieri di Ardesio e di Clusone insieme al Capitano di stazione Diego Lasagni.

 

 

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