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- GAZZANIGA - Il gruppo consiliare Lega Nord - PDL del comune di Gazzaniga ha presentato una mozione, firmata dal consigliere e Segretario della Lega Nord di Gazzaniga Alberto Ongaro, in cui impegna il sindaco a non concedere strutture comunali per l'ospitalità di immigrati in attesa dello status di rifugiato, invita gli appaltatori dei servizi di ospitalità dei profughi a comunicare pubblicamente il bilancio analitico e sollecita la Prefettura a richiedere il consenso preventivo da parte dei sindaci nel caso d'invio di immigrati in strutture site nel proprio Comune.

"I recenti fatti successi alla Cà Matta a Ponteranica ci hanno preoccupato molto - ha dichiarato il consigliere Ongaro -: questa mozione ci permetterà di metterci al riparo da eventuali richieste da parte della Prefettura, la quale sta richiedendo a molte amministrazioni la disponibilità di alloggi comunali per ospitare i profughi dell’operazione mare nostrum".

La mozione, presentata in consiglio comunale lo scorso 27 agosto, cita a suo favore i dati allarmati dell'operazione mare nostrum: secondo i dati comunicati dal Ministero dell'Interno dall'avvio dell'operazione, quindi da ottobre 2013, sono sbarcati in Italia oltre 100.000 profughi; si precisa inoltre che il Ministero, attraverso le Prefetture, paga alle organizzazioni o ai privati albergatori che ospitano gli immigrati 35 euro (comprensa iva e pocket money di 2,5 euro) al giorno per persona a cui si devono sommare i costi di pattugliamento di mare nostrum che ammontano a 9,3 milioni al mese.

Il documento continua sottolineando che in provincia di Bergamo gli immigrati arrivati con l'operazione mare nostrum sono sistemati per lo più in strutture della Caritas e che la Prefettura di Bergamo, che ha il compito di distribuirli sul territorio della provincia, in più occasioni non ha informato, se non all'ultimo istante, i sindaci dell'arrivo di immigrati in strutture religiose o private site nel proprio comune.

"Vista l'emergenza che da un giorno all'altro potrebbe riguardare anche il nostro territorio - continua Ongaro - è dunque nostro dovere tutelare la salute e la sicurezza dei nostri cittadini. Lo scorso agosto, infatti, nella comunità d'immigrati a Valpiana, sui Colli di San Fermo a Monasterolo del Castello è stato individuato un caso di tubercolosi. Per giunta, le forze dell’ordine non sono nemmeno in grado di poter tenere sotto controllo 24 ore al giorno gli eventuali ospiti con il rischio concreto che si allontanino dalle strutture di accoglienza, rendendosi così irreperibili".

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