SORGENIA
Ubi Banca salva Sorgenia
dei De Benedetti
Costo: 180 milioni di euro
Ubi Banca salva Sorgenia. Il debito di 180 milioni di euro che la società energetica, partecipata dal gruppo austriaco Verbund (46%) e dalla Cir (per il 54%) della famiglia De Benedetti aveva nei confronti di Ubi è stato azzerato. Anzi, ci sarebbe un nuovo investimento da parte del gruppo bancario con sede a Bergamo. Con altre 18 banche italiane, Ubi Banca acquisterà quasi il 100% di Sorgenia attraverso l'azzeramento del capitale e la sua ricostituzione con un'iniezione di 400 milioni, più altri 200 di prestito “convertendo”.
Le banche, capitanate da Monte dei Paschi di Siena (che da sola ne ha prestati 600), hanno così evitato il fallimento di Sorgenia, garantiranno la continuità aziendale e punteranno a rimettere in sesto il gruppo per poi rivenderlo, cercando così di rientrare almeno in parte dei 2,3 miliardi impiegati in questi anni. Victor Massiah, consigliere delegato di Ubi Banca, al termine del vertice degli istituti di credito ha affermato: “Da parte delle banche è stato fatto un lavoro di squadra eccellente".
Per arrivare alla soluzione di questa vicenda e dare il via libera alle banche, Cir e Verbund hanno chiesto due garanzie: la prima è una manleva per gli amministratori su eventuali future azioni legali; la seconda è il cosiddetto “earn-out”, un meccanismo che permetta loro di avere un beneficio finanziario qualora le banche riuscissero a rivendere Sorgenia con un profitto. Insomma, dopo aver perso quasi due miliardi (a tanto ammontano i crediti delle 19 maggiori banche italiane) ed essersi resi indisponibili a ricapitalizzare Sorgenia, la Cir di De Benedetti e gli austriaci della Verbund hanno preteso di non avere responsabilità e di partecipare, nel caso di rilancio e vendita di Sorgenia, a eventuali utili.