INDAGINI SUI VERTICI UBI

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Agenti della Guardia di Finanza stanno perquisendo dalla mattinata di mercoledì gli uffici dei manager di Ubi Banca ma anche altre realtà legate al gruppo bancario nell'ambito di un'inchiesta per ostacolo ala vigilanza e truffa aggravata. Tra gli indagati, Giovani Bazoli, Giampiero Pesenti, Andrea Motrasio.

La Finanza in Ubi Banca
Ostacolo alla vigilanza
e truffa: vertici indagati

Sede di Ubi Banca
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Un centinaio di agenti della Guardia di Finanza stanno perquisendo da questa mattina, mercoledì 14 maggio, la sede di Ubi Banca a Bergamo e altre sedi a Brescia e in tutta Italia. Le perquisizioni - eseguite da militari del Nucleo speciale di polizia valutaria della Guardia di Finanza guidata dal generale Giuseppe Bottillo - sono state disposte dalla Procura di Bergamo in un'inchiesta del pm Fabio Pelosi per ostacolo alle funzioni di vigilanza e di truffa aggravata.

Secondo una prima indiscrezione l'inchiesta vorrebbe far luce su eventuali patti - anche non palesati - tra i soci. Sarebbero previste anche perquisizioni nelle sedi delle associazioni legate a Ubi Banca.

I finanzieri starebbero perquisendo gli uffici del presidente del consiglio di gestione di Ubi Banca,Franco Polotti, e del presidente del consiglio di sorveglianza Andrea Moltrasio. Perquisiti anche gli uffici di Mario Cera, vicepresidente del Comitato di Sorveglianza della banca, dell'amministratore delegato Victor Massiah e di Emilio Zanetti, a lungo presidente della banca. Per questi manager l'accusa sarebbe ostacolo all'attività di vigilanza. Perquisito anche l'ufficio del presidente di Italcementi Giampiero Pesenti.

Alle ipotesi di truffa aggravata (e riciclaggio) invece, sempre secondo indiscrezioni, si legano i nomi del consigliere Italo Lucchini, dell'ex amministratore delegato di Ubi Leasing, Giampiero Bertoli, e del'ex responsabile del recupero e vendita beni Guido Cominotti. 

Proprio in Ubi Leasing, la Guardia di Finanza è recata nella Direzione Credito Anomalo e negli uffici del Servizio Recupero e Vendita Beni. Perquisizioni anche negli uffici di Bertoli, Alessandro Maggi, ex direttore generale, e Cominotti. Nei loro confronti sono appunto ipotizzati dalla magistratura di Bergamo i reati di truffa aggravata e riciclaggio.

 

I DETTAGLI DELL'INCHIESTA

Al centro di tutto ci sarebbe l'attività di Ubi Leasing, che già in passato aveva visto l'attenzione di Bankitalia. Proprio via Nazionale, tra il giugno e l'ottobre 2012, aveva ispezionato l'istituto e alla fine ha comminato una sanzione da 360mila euro a vecchi e nuovi manager, sindaci inclusi. In quell'occasione, sono venuti al pettine di Bankitalia i nodi legati ad alcuni affidamenti e dossier sui quali si era già concentrata l'attenzione di Giorgio Jannone, ex deputato Pdl a lungo critico coi vertici di Ubi e in corsa nell'assemblea dell'aprile 2013 per il rinnovo dei consigli.

UN LEASING NAUTICO

Nel mirino della Vigilanza, oltre alle critiche agli organi collegiali, in quell'occasione sono andati gli iter decisionali che hanno portato ad esempio a concedere un leasing nautico a favore diMassimo Crespi, imprenditore degli yacht arrestato per evasione e frode fiscale. Proprio intorno a un suo yacht ruota un'operazione da 3,5 milioni di euro che coinvolge anche il nome di Giampiero Pesenti, presidente di Italcementi e numero uno di Italimmobiliare. Secondo le denunce del passato, infatti, l'imbarcazione da 12 milioni di valore sarebbe stata affidata in leasing a Crespi, che avrebbe poi smesso di pagare andando in insolvenza.

Alla fine, anche dopo offerte superiori, la barca sarebbe stata venduta appunto per 3,5 milioni e farebbe capo a una società battente bandiera cipriota riconducibile a Italcementi. 

Mercoledì, 14 Maggio, 2014
 Autore: Redazione Bergamonews
ATTENZIONE: Copia a scopo dimostrativo. Alcuni elementi potrebbero non funzionare.