INTERVENTI ASSEMBLEARI 25 APRILE 2015

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INTERVENTI ASSEMBLEA DEL 25 APRILE 2015

INTERVENTO DEL PRESIDENTE ANTONIO BONOMI DELEUSE

Intervento Assemblea UBI 25.4.2015
Signor Presidente, Signori Amministratori e Signori Soci sono Antonio Deleuse Bonomi Presidente dell’Associazione UBI BANCA POPOLARE!, associazione che è portatrice degli interessi di numerosi piccoli azionisti, che con la trasformazione dell’Istituto da Società Cooperativa per Azione a Società per Azioni, imposta dal decreto legge n. 3/2015, perderanno ogni possibilità di fare sentire e fare valere la propria voce con il conseguente allontanamento dell’Istituto UBI dal territorio e dalle piccole aziende e dalle persone che lo vivono. 
Seppure mi è chiaro che l’Assemblea oggi convocata ha posto all’ordine del giorno e quindi in votazione argomenti differenti dall’imposta trasformazione in S.p.A., mi sia consentito, stante la portata rivoluzionaria, e senza precedenti, della riforma rivolgerVi una richiesta di chiarimenti circa gli orientamenti del Consiglio di Sorveglianza in merito alla probabile questione di incostituzionalità della legge che, allo stato, impone la detta trasformazione statutaria. 

Sono di pochi giorni fa infatti le dichiarazioni del Presidente della Banca Popolare di Sondrio, avv. Francesco Venosta, che ha definito “clamorosamente incostituzionale” la riforma delle banche popolari, così confermando il pensiero di illustri esponenti dell’economia e delle università italiane tra cui il prof. Giulio Sapelli, docente di Storia Economica ed Economia Politica dell’Università Statale di Milano, che, senza mezzi termini ha affermato che alla base della riforma “c’è un odio ideologico contro principi che affondano le radici nella tradizione cattolica e nel riformismo socialista”. L’affermazione del prof. Sapelli non può non essere condivisa. 
Si pone quindi il problema di valutare la necessità, se non addirittura la doverosità, di quali dovranno essere i comportamenti di UBI allorquando vi saranno le condizioni per potere formalizzare avanti la Corte Costituzionale l’eccezione di incostituzionalità degli atti e dei provvedimenti conseguenti alla riforma, sulla quale la Corte verrà chiamata ad esprimersi e se è intenzione della Banca agire direttamente per una tale pronuncia di incostituzionalità, con ciò confermando il pensiero manifestato dai vertici della banca stessa, nel periodo immediatamente precedente alla riforma, durante il quale più volte sono stati espressi dissensi in ordine all’atteggiamento legislativo ed alle disposizioni che con tale atteggiamento sono state introdotte nel sistema bancario. 
In questo momento di evoluzione è importante che i soci conoscano con chiarezza l’indirizzo che la Banca intende seguire in quello che, già nell’assemblea di oggi, si può considerare momento cruciale. 
Ringrazio per l’attenzione augurando che l’attività della banca prosegua sotto i migliori auspici.

INTERVENTO DEL V. PRESIDENTE FRANCESCO MASSETTI

Intervento Assemblea UBI Banca del 25 Aprile 2015

Buongiorno a tutti , sono francesco massetti vice presidente della associazione UBI Banca Popolare!

In questi giorni abbiamo ascoltato o letto le relazioni dei nostri amministratorie la realtà che ci rappresentano è quella di una banca solida e performante … in una sola parola : forte! Credo anch’io che di questi  tempi per un amministratore  sia doveroso guardare al bicchiere  mezzo pieno  …  evitando però di dare una lettura dei fatti che ne travisi la realtà… ed è appunto a questo proposito che ritengo opportune alcuneprecisazioni

1 - Andamento economico . 

Viene giustamente sottolineato  che Ubi  Banca, anche in questi anni di vacche magre, ha sempre dato il dividendo riuscendo altresì a  rafforzare  il patrimonio  …  e anche  per il 2014, al netto delle svalutazioni , dichiara un utile di 140/milioni da destinarsi per  metà  al dividendo ed il resto a patrimonio .  Per una  più corretta valutazione sarebbe però stata opportuna anche una analisi in merito alla provenienza  di queste continuative esignificative risorse …e avremmo constatatoche sono in larga parte ascrivibili alla  Banca Popolare di Bergamo , la nostragallina dalleuova d’oro!... Ma allora noi siamo un pocome quella squadra di calcio che pur non  riuscendo  ad esprimere un buon gioco, si posiziona nella parte  alta della  classifica grazie ai numeri del suo fuoriclasse…  Questa rappresentazione ci racconta quindiun’ altra realtà, quella di una  banca un po’ diversa da quella che abbiamo finora percepito …  meno forte e anche  con qualche sintomo di precarietà !……e per inciso, di norma  quando una squadra non gira bene viene messo in discussione il coach!

 

2 -  Andamento del titolo

Sempre i nostri amministratori danno  grande risalto alla performance ottenuta dal nostro  titolo negli ultimi quattro anni :  più 120% …  in pratica più 4 euro dal minimo storico !  Noi tutti sappiamo che l’azionista tipo di una banca popolare e della nostra banca in particolare ,colui che ha sempre garantito lastabilità del titolo,èper definizione un cassettistacheha le azioni da tempo epurtroppo oggi le ha in carico adun prezzo  superiore a quanto esprima il mercato … credo che mediamente si possa sìparlare ancoradi uno scarto sui4 euro , ma  però inperdita !Una perdita intorno al 40% che diventa ancora più amara se rapportata all’andamento degli indici azionariin generale , che si stanno o si sono già riportati ai livelli pre-crisi …che forse allora gli investitori  non ci considerino così bravi come ci raccontiamo!?

 

3 - Sofferenze .

Anche qui  viene sottolineato il fatto che siamo più bravi (o meno peggio) di tanti  altri ...  è certamente vero,soprattutto  laddove la cultura di banca del territorio è più radicata,e dove quindi si opera in maggior simbiosi con la clientela (pratica da non confondersi con il clientelismo)  …. ese poi malauguratamente il dovuto sostegno al territorio dovesse trasformarsi in perdita ,  ci può  almeno consolare il fatto  che quella ricchezzarimane sul posto, pronta  in qualche modo a rigermogliare …e non  va dispersasulle acque dell’Oceano Atlantico come per la vicenda Pescanova! Per chi non ne fosse al corrente, Pescanovae’ una Società spagnola che naviga in cattive acque (anche quando il mare è calmo), che è stata finanziata   per ingenti importi da UBI International … a tale proposito chiederei al  dott. Massiah un aggiornamento sulla posizione …il totale delle perdite ad oggi acclarate  e la esposizione residu

Concludendo :

Credo che sia ormai evidente a tutti quanto sia importante e vincente la cultura di banca del territorio, sia in tempi buoni che di crisi , e che si debba pertanto salvaguardarla. Perderla sarebbe un po come giocarsi la gallina dalle uova d’oro!  Anche i nostri amministratori si sono presi l’impegno di tutelarla … a prescindere da tutto il resto, forma giuridica compresa!

Signori, noi ci contiamo !

Grazie per l’attenzione e buon lavoro

 

 

 

 

INTERVENTO DEL V. PRESIDENTE DORIANO BENDOTTI

Intervento assemblea UBI Banca del 25 aprile 2015

Gentili socie, egregi soci, 
sono Doriano Bendotti, socio della nostra banca e componente del Consiglio della Camera di Commercio di Bergamo.

Signor Presidente,
innanzitutto voglio evidenziare come fattore positivo la proposta di distribuzione di un dividendo dopo un anno particolarmente difficile che ha visto anche la nostra banca realizzare una perdita significativa.
Ritengo in ogni caso questa iniziativa un segno di attenzione soprattutto verso i piccoli soci, le famiglie e le imprese che stanno vivendo momenti di difficoltà.
Signor presidente, 
a seguito della legge di conversione del 24 marzo scorso che ha interessato l’intero settore delle banche popolari, mi auguro che Lei continui a difendere il modello di Banca Cooperativa Popolare affinché non si disperda l’anima che ha generato la nostra esperienza.
A questo proposito invito Lei, come Presidente del Consiglio di Sorveglianza, unitamente al Consiglio di Gestione, affinché si valuti ogni possibilità che metta al centro del sistema banca il SOCIO, piccolo o grande che sia, ma con pari dignità a prescindere dalle sue derivazioni storiche.
Pertanto mi permetto di sottoporre la proposta di valutare un modello organizzativo che prevede uno scorporo dall’attuale società holding UBI BANCA delle attività bancarie e di tutte le partecipazioni bancarie in una NUOVA SOCIETA’ che avrà la forma giuridica della Società per Azioni, come vuole la riforma!
In questo modo tutte le azioni della nuova SPA sarebbero detenute dall’attuale società quotata che svolgerà funzioni di holding pura e che rimarrà cooperativa!
Una quota significativa della nuova SPA potrà essere offerta sul mercato, realizzando così le finalità e i propositi previsti dalla recente normativa. Inoltre in questa nuova società potranno essere realizzate le eventuali operazioni di ristrutturazione volte a portare efficienza nel gruppo nonché a migliorare la redditività e ottenere così una maggiore remunerazione al capitale investito dei soci. Il modello che ho sopra delineato non è frutto di un sogno…. ma si ispira ad un modello che esiste già nel nostro sistema: Unipol Gruppo Finanziario S.p.A., che ha rilevanti investimenti in attività bancaria e assicurativa, è controllato da società cooperative, che detengono partecipazioni di assoluto rilievo nella capogruppo.
Signor Presidente, signori soci, 
questa mia proposta vorrei fosse analizzata presto in un contesto aperto , leale anche con tutti i portatori di interesse della nostra banca ma con l’obiettivo di ottenere un risultato utile per i territori, i dipendenti e le nostre famiglie.
Grazie e arrivederci.

BILANCIO E D'INTORNI

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ma vi pare logico che il gruppo - Ubi nel 2014 -

- a) non abbia un piano industriale ....e non lo ha nemmeno oggi
- b) sia costretto a svalutare gli avviamenti per 883 milioni......per motivi che ben sapete 
- c) perda 2.700 di clienti corporate .....2.000 nel private ....e 418 fra i no-profit ?
etc.........

SOLO ORA SE NE ACCORGONO?

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SCENARI
La riforma delle banche popolari da società cooperativa a società per azioni avrà anche un'incidenza non indifferente per l'aeroporto “Il Caravaggio” di Orio al Serio. Tra i soci di Sacbo, la società che gestisce l'aeroporto, infatti, ci sono Ubi Banca e Credito Bergamasco. Ubi Banca se trasformata in Spa avrà una matrice decisamente bresciana, mentre il Credito Bergamasco già Banco Popolare ha già testa e cuore a Verona.

Banche Popolari in Spa
Trasformazione che pesa
sulle ali di Orio al Serio

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È considerata la porta del terzo millennio per l'economia bergamasca. Ed è difficile da contraddire questo dato quando si pensa che l'aeroporto “Il Caravaggio” di Orio al Serio, quarto scalo in Italia, ha chiuso il 2014 con 8,7 milioni di passeggeri. Rinnovata la pista, con nuovi parcheggi, rinnovato e in via di completamento anche l'ampliamento, il Caravaggio sembrerebbe pronto a sfruttare l'Expo per una nuova stagione e una rinnovata crescita.

Eppure c'è un'incognita che non è legata al rumore, alla vicinanza col centro abitato, alla compagnia che domina, la dublinese Ryanair. No, il punto di domanda sul futuro dell'aeroporto di Bergamo Orio al Serio si chiama riforma delle banche popolari.

Già, la decisione del governo di trasformare dieci banche popolari in società per azioni entro il mese di giugno del 2016, in qualche modo andrebbe a incidere sulla Sacbo, la società che gestisce lo scalo di Orio e che ha tra i soci importanti due "popolari".

Una è Ubi Banca che detiene il 17,89% delle quote in Sacbo e che vedrebbe "pesare" con la riforma più Brescia che Bergamo. Così che il cuore della banca si sposterebbe verso Est, laddove esiste un aeroporto, che è quello di Montichiari.

L'altra banca socia  in Sacbo è il Credito Bergamasco (con il 6,96%), che già da un anno è stata incorporata Banco Popolare, perdendo di fatto la propria centralità orobica a vantaggio del "polo" veronese. E anche Verona ha un aeroporto e in più una società aeroportuale che gestisce anche lo scalo bresciano.

Quindi la stanza dei bottoni dell'aeroporto di Orio rischia di vedere modificati i propri equilibri con circa il 25% delle quote in mano alle banche che guardano non più verso Bergamo ma verso Oriente.

All'interno di Sacbo potrebbe scatenarsi così una guerra dei cieli con Sea – leggi Milano, che pesa con la sua quota del 30,98% – da una parte e Brescia e Verona dell'altra.

Che cosa succederà in questo confronto?

Difficile a dirsi. Non resta che aspettare.

Mercoledì, 18 Marzo, 2015
 
Autore: Davide Agazzi

 

ATTENZIONE: Copia a scopo dimostrativo. Alcuni elementi potrebbero non funzionare.