I PRIMI 100 GIORNI

on .

Trascorsi i primi 100 giorni , abbiamo doverosamente fatto un primo bilancio  della situazione  e   cercato di raccontarlo  sui giornali di riferimento  dei due territori più rappresentativi di UBI Banca (Bergamo e Brescia) ma nessuna testata ha raccolto la nostra richiesta ! Chissà perché!
La pubblichiamo sul nostro sito e vi invitiamo a divulgarla sui Vostri contatti interessati alle vicende di UBI. Grazie a tutti.

ASSOCIAZIONE UBI, BANCA POPOLARE!

 

 

Cambiamento nella continuità :  obiettivo vero  o  solo slogan  ingannevole ?

“Cambiamento nella continuità” è stato il mantra con cui i vertici uscenti, che comandavano e tutt’ora comandano sul gruppo UBI  Banca , hanno condotto la campagna di primavera per farsi rieleggere dall’ Assemblea dei Soci . Assemblea che, visto l’esito, quanto a bisogno di cambiamento dovrebbe aver aperto gli occhi anche ai ciechi.  Era pertanto lecito aspettarsi di vedere dei segnali dell’annunciato cambiamento  già da subito o comunque nei primi 100 giorni . Del resto chi oggi ricopre le posizioni di comando già occupava da prima ruoli di vertice , e non ha quindi avuto bisogno di tempo per conoscere l’ambiente ed iniziare a muoversi !

Quali sono allora  i cambiamenti introdotti  in questi primi 100 giorni? Innanzitutto le nomine nei diversi consigli , dal consiglio di gestione di UBI Banca ai consigli di amministrazione delle banche e delle società del gruppo. In verità, nelle posizioni che contano degli organi più elevati , più che cambiamenti si  sono visti soprattutto degli spostamenti : chi era qui è finito là , e viceversa .

Qualche esempio : Lucchini e Fidanza passano dalla sorveglianza alla gestione; Cera , Gola e il presidente Moltrasio, dalla gestione alla sorveglianza . Ben fermo, invece, l’amministratore delegato Massiah , pur avendo portato deludenti  risultati gestionali . Inoltre , alcuni che frequentano i corridoi e i consigli della banca da 20-30  anni , qualcuno arriva anche  a 50 (Calvi, Folonari, Frigeri, Gusmini, Pizzini, Polotti ) hanno dimostrato che la continuità e le radici sono profonde e contano più del mondo che cambia e dei risultati economici .

Alla lettera è stato poi  interpretato  il significato di “cambiamento nella continuità” , visto che  tra i nuovi amministratori di alcune banche controllate si sono rivisti i cognomi Bazoli e Zanetti, dove in luogo degli storici banchieri ora ci sono i rispettivi figlioli, pronti magari ad essere proiettati in un prossimo futuro ancora più in alto , verso la presidenza  delle banche dei feudi paterni.  Nessuno , prima dell’assemblea, aveva immaginato una così  letterale applicazione dello slogan . O forse qualcuno l’aveva accettata in cambio di nomine, dimenticando che  “fare banca per bene” vuol dire innanzitutto rifuggire dalla tentazione di utilizzare la banca per interessi personali  o per le occorrenze  amicali .  Cambiamenti nella continuità   li abbiamo visti anche in alcune società controllate ,  nel leasing  e nel  factoring , che oltre a non essersi  certo distinte per la brillantezza dei risultati ,  si sono addirittura “meritate”  le attenzioni della Banca d’Italia . Qui abbiamo letto di nomine di persone  non certo  estranee ai catastrofici risultati delle società , o per averle direttamente amministrate  o per le funzioni  di supervisione sulle stesse che ricoprivano nella capogruppo . Ma evidentemente  il non aver saputo capire e intervenire tempestivamente sui problemi  delle società che governavano e/o vigilavano viene considerata una mancanza veniale! Scompare poi Centrobanca  , ma si salvano coloro che erano stati messi lì per il suo rilancio, mai avvenuto !

Paradossale anche le soluzioni adottate per fronteggiare la situazione di conflitto d’interesse da sempre insita nella associazione Amici di UBI , che dovrebbe essere indipendente per definizione.    Annunciate le dimissioni di Moltrasio e Gusmini quali componenti del Consiglio Direttivo , viene nominato presidente  Caldiani , che non si può certo considerare indipendente in quanto anche presidente di Ubi Accademy (100% di UBI Banca, che guarda caso si occuperà della formazione del top-management ).).

Insomma, se i cambiamenti nella continuità sono questi,  UBI Banca è davvero lo specchio di un’Italia in cui gli interessi di pochi, per mantenere un potere fine a se stesso, impediscono di cambiare il passo. Cambiare tutto, perché nulla si cambi. Lo diceva in Sicilia il Principe Tomasi di Lampedusa. Pare che anche a Bergamo ed a Brescia ci siano alcuni , vecchi o giovani cortigiani, che principi non sono ma credono di esserlo o vogliono diventarlo, e si comportano di conseguenza. Intanto una vera e triste continuità caratterizza la gestione della banca : risultati modesti , sacrifici chiesti alle solite fasce di dipendenti, prezzi delle azioni ben lontani da quelli promessi e dell’ultimo aumento di capitale .

Quando si comincerà a pensare anche ai soci ?

 

Associazione UBI, Banca Popolare !

 

ATTENZIONE: Copia a scopo dimostrativo. Alcuni elementi potrebbero non funzionare.