.... LA SPARTIZIONE....?
.... LA SPARTIZIONE? DUE A CONFINDUSTRIA, UNO ALLE COOP, UNO AI PROFESSIONISTI.... E I NOMI SEMPRE QUELLI, SE SARANNO QUATTRO... CONTA ANCHE DOVE SI FANNO LE RIUNIONI !
Consiglio di Sorveglianza di Ubi,
i quattro nomi bergamaschi
In corsa Moltrasio (in pole per la presidenza), Santus, Guerini e Mazzoleni
Ore 16 di ieri appuntamento in Confindustria. I pattisti dei Mille entrano in assemblea. Ordine del giorno: «Considerazioni in merito alla presentazione dei candidati per il Consiglio di Sorveglianza». Più che considerazioni, prese d’atto sui nomi, sui numeri e sui rapporti di forza in campo perché entro martedì, liste e candidature della prossima assemblea di Ubi Banca, il 2 aprile, dovranno essere depositate. A meno di sorprese dell’ultimissima ora, i giochi sono praticamente già fatti, con qualche variabile che potrebbe spostare, ma di poco, le dinamiche in corso. La prima riguarda la lista che, sotto il cappello di Assogestioni, il Comitato dei gestori (che ha in Marco Vicinanza di Arca SGR il suo coordinatore-referente) proporrà. Si tratterà di una lista corta, al massimo di tre candidati,di cui una donna, che in apertura di assemblea si dichiarerà «lista di minoranza». Una precisazione, proveniente direttamente da Assogestioni, di non poco conto, che fissa un punto fermo. I fondi che detengono in Ubi oltre il 40% del capitale sociale, infatti, intervenendo in assemblea, potrebbero far valere in teoria i numeri azionari per «far saltare il banco», cioè potrebbero portare una massa di voti a favore dei propri candidati, ben oltre il 17% garantito dai due Patti parasociali consorziati.
L’assemblea sovrana potrebbe, siamo nel campo delle ipotesi, attribuire attraverso i fondi e i loro consistenti pacchetti azionari, maggiore peso alla loro lista. Ma la dichiarazione di «minoranza», scongiurerà questa eventualità. I fondi, infatti, intendono intervenire nel board di Ubi con funzioni piuttosto di controllo che di governance, a fronte di una rappresentanza variabile da una a tre poltrone. Tutto dipenderà dal quorum che la lista raggiungerà in assemblea; dal 15 al 30% gli eletti saranno due, oltre il 30% saranno tre. In quest’ultimo caso, il listone dei 15 vedrà erodere un posto, quello di chi in lista figurerà come 13esimo. A rischio impallinamento come, del resto, il 14esimo. Sicuro il siluramento del 15esimo nome. Nel listone che condenserà le varie anime, la situazione pur fluida, appare delineata al punto che la presentazione della lista potrebbe avvenire già lunedì. Comunque la si giri e la si conti, la componente bergamasca sarà rappresentata da un quartetto: Andrea Moltrasio, Armando Santus, Renato L. Guerini e Mario Mazzoleni. Tutti uscenti riconfermati, con Moltrasio in pole per la presidenza, che varrebbe per «due». Nel listone dei 15, dove per legge un terzo dovrà essere rappresentato dalla quote rosa, tolti i quattro orobici e i due candidati della due Fondazioni, Crc (con Falco in ambasce) e Monte di Lombardia, i bresciani caleranno 9 nomination, di cui un paio, si presume, «vittime sacrificali». In forse anche chi occuperà la tredicesima piazza. Acume tattico vorrebbe, almeno, che non si tratti di un bergamasco.