INTERVISTA ALL'ING. MOLTRASIO - LA NOSTRA LETTERA AL CORRIERE

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LETTERA AL CORRIERE-BERGAMO                                               28 Giugno 2013

Gentile  Direttore,

avendo a cuore gli interessi di UBI Banca e pensando che il pensiero della nostra associazione rispecchi quello di molte migliaia di soci, ci vengano consentite alcune annotazioni sui contenuti dell’intervista rilasciata dall’ing.Moltrasio, nuovo presidente del consiglio di sorveglianza, ma da molto tempo rappresentante di vertice di UBI, in diversi organi di amministrazione e gestione del gruppo.

 

Nelle affermazioni del ing. Moltrasio c'è buonsenso, arricchito da buone intenzioni, ma anche alcune mezze verità !
Il termine "disclosure" (che vorrebbe dire trasparenza) affascina e le buone intenzioni ben predispongono; ma per essere credibili devono essere accompagnate da fatti concreti.
Già si è mancato di cogliere alcune occasioni, uniche ed irripetibili , quale l’immediato riconoscimento dell’utilità di una qualificata minoranza, proprio dove la massima trasparenza sarebbe stata segno non solo di apertura, ma di attenzione all’interesse comune.  I fondamentali Comitati "Nomine " e "per il controllo Interno"sono invece nati orfani dei rappresentanti di una parte molto consistente dei soci di UBI. E la disclosure delle ragioni di tale importante decisione non c’è stata.
Inoltre, se è vero che viene riconosciuto dall’Ing. Moltrasio un forte malcontento che tocca i clienti, i dipendenti, i piccoli soci azionisti , il clima aziendale non sembra sentire miglioramenti; forse che, dopo le promesse pre assemblea, manchi la volontà, da parte di chi ne ha gli strumenti, di avviare cambiamenti concreti?
Quanto poi alle recentissime nomine di banche controllate, la transitorietà degli incarichi (ma spesso in Italia nulla è più definitivo di ciò che nasce come transitorio) non giustifica fino in fondo evidenti forme nepotismo, talora quasi a sancire l’ereditarietà delle cariche, a favore delle èlites; poteva anche questa essere l’occasione di dare esempio concreto di cambiamento e di mobilità proprio anche ai più alti livelli.
Infine, la mole delle sofferenze o il passo della loro crescita, non possono essere solo figli di fattori congiunturali. L’attività di erogare credito comporta certo rischi ed errori di valutazione; ma trasparenza vuol anche attento esame della genesi, strategica e tecnica, delle principali posizioni in contenzioso. Ciò serve per migliorare i comportamenti, andando oltre gli standard minimi delle regole formali e dell’assunzione di responsabilità, che talora possono essere insoddisfacenti.
I soci di UBI, più numerosi dei pur molti presenti in assemblea, credono nella banca al punto da averne sottoscritto un ingente aumento di capitale due anni fa; oggi meritano attenzione e risposte di ben altro livello rispetto al passato.

 

               Firmato

Associazione “Ubi,banca popolare!”

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