ARCHIVIO STORICO

Inventari d'archivio

 

L’Archivio Storico del Comune di Casnigo è collocato nella storica palazzina comunale del “Canevale”, ora piazza san Giovanni Battista, oggi sede della Biblioteca Comunale.

L’archivio si compone delle seguenti sezioni: 1-Sezione Antico Regime (1700-1797); 2-Sezione 1797-1815; 3-Sezione 1816-1859; 4-Sezione 1860-1897; 5-Sezione 1897-1961; 6-Serie particolari; 7-Commissariato Distrettuale di Gandino; 8-Congregazione di carità; 9-Ente Comunale di Assistenza; 10-Ospedale San Giuseppe; 11-ENAOLI; 12-Patronato Scolastico; 13-Giudice conciliatore; 14-Appendice; 15-Acque e strade.

Le prime notizie sull’archivio si hanno in una lettera datata 20 aprile 1860, in una fase di transizione tra dominio austro-ungarico e regno italiano; la lettera proviene dal regio commissario mandamentale di Gandino, il quale lamenta il fatto che anche il Comune di Casnigo figuri tra quei comuni che ancora non hanno provveduto al ritiro dei documenti d'archivio che, durante la dominazione austriaca, venivano normalmente conservati nell'ex-Commissaria Distrettuale di Gandino: vi si dice, infatti, che "non è più nelle attribuzioni della commissaria" - che verrà sciolta di lì a poco - "assistere come nel passato le giunte municipali" (v. unità 484).

Il materiale d'archivio del periodo "austriaco", una volta ritirato, fu spesso lasciato e conservato nelle "camicie" o copertine originali che venivano precedentemente utilizzate nell'ex-Archivio Generale del Commissariato Distrettuale di Gandino: in tale archivio i documenti venivano suddivisi per "Materie", la cui denominazione compare sia nel titolo della camicia che raccoglie tali carte, sia sul retro di ogni singolo documento.

In una nota informativa del 1867 (v. unità 833), il sindaco di Casnigo comunica alle autorità superiori che "ufficio e archivio comunale esistono nel centro del comune, precisamente in località “Canevaletto”, e che "sono tenuti regolarmente, avendo pur assunto l'inventario ed i registri prescritti dal regolamento per la Legge Comunale del 1865".

Il secondo riordino effettivamente testimoniato in questo archivio, è stato realizzato in epoca immediatamente anteriore all'entrata in vigore e all'applicazione del titolario del 1897. Si tratta di un'opera di riordino di cui non si conserva né inventario né registro di protocollo, ma che sembra confermato da alcuni "indizi": il primo è una titolazione, con una stessa mano, del bordo dei faldoni, per un arco temporale che va dal 1860 al 1896; il secondo è la titolazione con stessa mano e stessa matita blu di diversi fascicoli e di una annotazione in forma di diario datata 16 luglio 1896 (v. unità 606).

Per quanto riguarda eventuali dispersioni subite nel tempo dall'archivio storico di Casnigo, la rubrica del 1870 citata prima, indicava l'esistenza di 55 faldoni, riferiti alla data del 1870; confrontando questo numero con quello dei 76 faldoni complessivi ancora conservati, si può facilmente desumere una consistente, ma tuttavia non eccessiva, dispersione del materiale documentario verificatasi nel corso degli ultimi 130 anni. Da segnalare, a livello di consistenza documentaria, una diminuzione quantitativa abbastanza marcata attorno all'anno 1912 rispetto al periodo precedente; ed anche la qualità della gestione archivistica, sino a quel momento condotta con cura, risulta nettamente peggiorata.

Non si possono escludere riordini effettuati nel periodo immediatamente successivo all'entrata in vigore del titolario del 1897, tuttora utilizzato dalle amministrazioni comunali. Gli unici due interventi di riordino della documentazione eseguiti nel Novecento hanno inizio, l’uno nell'anno 1957, ad opera dell'archivista Pietro Bottagisi di Albino; il secondo, effettuato intorno alla metà degli anni '70, è quello in base al quale è giunto fino a noi l'archivio storico comunale. L’ultimo intervento di riordino ed inventariazione è stato condotto negli anni tra il 1999 e il 2004 dalla cooperativa ArchimediA di Bergamo.

Lo stato di conservazione della quasi totalità del materiale archivistico è buono, fatta eccezione per pochissime unità attaccate dall’azione dei roditori o da un certo grado di umidità.

 

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