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VERTOVA: Un convegno sulla cura della demenza Stampa

In occasione della 17ª Giornata mondiale Alzheimer, la Fondazione Cardinal Gusmini di Vertova ha promosso e ospitato, nel settembre scorso, un convegno sull’Alzheimer, dal titolo “La cura della demenza a casa e nella rete dei servizi”. Una giornata di studio, che ha visto in cabina di regia anche il Tavolo provinciale di sensibilizzazione alle demenze, con la collaborazione dell'Asl di Bergamo, che raccoglie associazioni di volontariato, cooperative sociali, enti e istituti della provincia.

Una giornata di riflessione, alla luce di alcuni dati, presentati dal Centro Alzheimer di Gazzaniga che mostrano una realtà consistente: 7.000 casi diagnosticati in un anno in Bergamasca. E proprio da questi dati si sono soffermati i relatori, alcuni dei quali hanno evidenziato come questi 7.000 casi sono solo la punta dell'iceberg del fenomeno. Vediamo, quindi, cosa afferma l'Unità Valutazione Alzheimer di Gazzaniga, che effettua ogni anno 1.800 visite ambulatoriali. “La maggior parte sono casi di demenza – si legge nella relazione - la diagnosi purtroppo avviene già in fase avanzata. Recenti ricerche segnalano che il 66% dei pazienti non riceve una diagnosi precoce, mentre 16/18 mesi è il tempo in cui il malato non riceve terapia adeguata”.

 

Nel comitato organizzatore del convegno hanno lavorato diverse figure professionali: Melania Cappuccio, direttore sanitario della casa di riposo di Vertova; Gabriella Gamba, presidente dell'organizzazione di volontariato Primo Ascolto Alzheimer di Dalmine e Maria Francesca Pasinelli dell'Associazione Alzheimer Bergamo. Tutti a sottolineare come “la lunga fase tra i primi sintomi di demenza e la diagnosi grava completamente sulla famiglia del malato. Anche dopo, la maggior parte dell'impegno di cura ricade sul nucleo familiare del malato, che può contare su medico di base, servizi di cure domiciliari, centri diurni o residenze sanitario-assistenziali.”

Intervenuta al convegno anche la cooperativa sociale GenerAzioni di Albino, da anni impegnata nei servizi di cura domiciliare territoriale e diurna nella media e bassa Valle Seriana. Dall’intervento del suo presidente Bruno Cantini si è appreso che nel 2009 sono state circa 1.100 le famiglie con anziani che hanno beneficiato dei servizi domiciliari gestiti dalla cooperativa su incarico dei Comuni dell’ambito della Val Seriana (Sad) e in accreditamento dall'Asl (Adi). Nello specifico, per le famiglie, in accordo con la Società Servizi di Albino, è stato attivato dalla cooperativa, dal 2006, un progetto di sollievo domiciliare e dallo scorso anno il progetto "Famiglie cooperanti", per sostenere il lavoro di cura e valorizzare le competenze maturate dai familiari.

Dagli altri interventi sono giunte notizie sulle caratteristiche della malattia, sullo stato attuale della ricerca e della terapia, sulle buone pratiche a sostegno del paziente e della famiglia. A tal proposito, l'Asl di Bergamo ha presentato al convegno una guida pratica di pronto intervento proprio per i famigliari, che sono i primi a dover affrontare la malattia e si ritrovano spesso spiazzati e senza sapere come comportarsi. La guida, dal titolo “La malattia di Alzheimer” è stata realizzata dall'associazione Primo ascolto Alzheimer, unitamente all'Asl di Bergamo, all'associazione Alzheimer Bergamo, al Giardino della Memoria, alle cooperative sociali Generazioni, Paese onlus, Servire e alla Fondazione Cardinal Gusmini. L'opuscolo verrà consegnato a tutte le associazioni che si occupano di anziani, dalle Rsa ai centri diurni, a tutti i soggetti accreditati per l'Assistenza Domiciliare Integrata (ADI), ai Distretti, agli Ambiti territoriali, ai medici di base e alle farmacie, che potranno a loro volta distribuirlo a chi ne ha più bisogno. L'Asl conferma il proprio impegno a fianco delle famiglie con questo strumento che va ad aggiungersi, per citare solo l'ultima misura attuata, al Voucher demenza, anch'esso indispensabile nella fase iniziale della malattia.

Paolo Salamoni

 

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