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GAZZANIGA: La comunità saluta il sacrista di papa Woityla Stampa

Se ne è andato, nel settembre scorso, a 67 anni, dopo una grave e lunga malattia, fra’ Mario Merelli, il laico agostiniano, noto come il “sacrista di Papa Giovanni Paolo II”. Per lui una cerimonia semplice e sobria, in carattere con la sua natura, nella chiesa parrocchiale di Orezzo. A presiedere i funerali, in una chiesa gremita di folla, c’era il frate Aldo Bazan, segretario della provincia agostiniana d'Italia, venuto a rendere omaggio al confratello con altri otto agostiniani. Quasi d’obbligo ricordare con dovizia di dettagli la figura dello scomparso, uomo che ha vissuto in semplicità e umiltà, per vent'anni a Roma, negli ambienti pontifici, o meglio per 18 anni ha preparato paramenti e vesti per papa Woityla, dal 1983 al 2001, per tre mandati consecutivi: in pratica, è stato il sacrista di Papa Giovanni Paolo II, titolare della sagrestia pontificia del Vaticano. E’ stato sepolto nella cappella del cimitero di Orezzo dove è nato e ha vissuto.

Fra' Mario Merelli aveva risposto alla vocazione all'età di 30 anni, dopo aver lavorato come contadino in famiglia e trascorso alcuni anni come tessitore al cotonificio Bellora di Cene. La “chiamata” è arrivata dopo un incontro con un frate agostiniano, venuto a predicare il Triduo dei Morti a Orezzo. Quindi, la scelta, impegnativa, ma sentita e convinta. Dopo il periodo di noviziato a Genova, nella chiesa della Consolazione degli Agostiniani, i primi voti nel 1973 e quelli perpetui nel '76. Poi, nel 1983, su designazione del superiore degli Agostiniani, il prestigioso incarico a Roma, in Vaticano, dove fu nominato addetto al culto, cerimoniere nella Basilica di San Pietro, in altre parole “sacrista del Papa”: assisteva ai riti pontificali, preparava gli arredi e i paramenti, curava la predisposizione degli altari per la celebrazione delle Messe; inoltre, provvedeva a preparare le valigie del pontefice in occasione dei viaggi e delle trasferte italiane ed estere, selezionando gli indumenti sacri e quelli per gli incontri diplomatici.

Un servizio di sacrista che svolse anche nella parrocchia di Sant'Anna, a Roma, dove celebravano, fino a dieci Messe giornaliere, gli alti prelati ospiti in Vaticano. Un'attività che svolgeva con cura e che lo portava ad avere contatti frequenti e una grande familiarità con Papa Giovanni Paolo II.

Ma c’è di più. Fra' Mario Merelli era anche custode del tesoro vaticano, che curava con grande serietà e responsabilità. A lui erano affidate le chiavi della Cappella Sistina e di altre stanze riservate del Vaticano.

Luca Piccinini

 

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