COLZATE: Essere genitori oggi |
Essere genitori oggi. E’ questo il titolo dell’incontro che il Gruppo Genitori Colzate ha organizzato per giovedì 18 febbraio, alle 20.30, presso la sala pubbliche riunioni del Comune di Colzate. Un incontro oltremodo interessante, che ha ricevuto il sostegno e la collaborazione dell’amministrazione comunale e della parrocchia di San Maurizio, che hanno visto nella proposta del Gruppo Genitori l’occasione adatta per favorire un corso di formazione per genitori, proprio in questo momento, durante il quale i rapporti fra genitori e figli si stanno trasformando o, quanto meno, ridelineando sulla base delle nuove mode comportamentali e tendenze sociali.
L’incontro, ha per titolo “Cura e legame dei figli come prevenzione del disagio”, e vedrà in cattedra il Dottor Ezio Aceti. Si parlerà delle modalità dell’essere genitori nel nuovo millennio, che nascono dal bisogno di verificare i comportamenti, i modelli, le strategie educative su cui si basano i genitori d’oggi. Tale necessità è nata dalla constatazione dei notevoli cambiamenti avvenuti negli ultimi decenni sia all’interno della famiglia che all’interno della società. La famiglia si è andata modificando da patriarcale-estesa a famiglia coniugale-nucleare-ristretta (in Italia il 71,3 % delle famiglie non supera i 3 componenti). Questa, un tempo, aveva come scopo primario garantire la sopravvivenza dei suoi membri e l’allevamento della prole. La soddisfazione delle necessità primarie e la sicurezza fisica erano pertanto l’obiettivo fondamentale; l’amore e l’affetto un sottoprodotto. La coesione familiare d’un tempo si basava sulla produzione in comune dei beni che garantivano il benessere di tutti. Oggi l’attività fondamentale della famiglia consiste, soprattutto, nella fruizione in comune dei beni. Se un tempo le necessità primarie tenevano unite le famiglie, oggi ad esse pare assegnata l’esclusiva funzione della soddisfazione dei bisogni emotivi ed affettivi dei suoi membri. E’ chiaro che in una società in continuo mutamento, dove costantemente cambiano valori e punti di riferimento sarà conveniente, forse indispensabile valutare via via le difficoltà e i nuovi parametri educativi. Quanto i vecchi modelli educativi vengono ancora utilizzati dalle nuove generazioni? Quali conseguenze sull’educazione del bambino hanno avuto il genitore unico, l’ingresso della donna nel mondo del lavoro, l’importanza data alla realizzazione individuale, la perdita di ruolo dei nonni, come del valore dell’anziano in quanto portatore di cultura e di esperienza? A queste e ad altre domande cercherà di dare risposta l’incontro con il Dottor Ezio Aceti. Fermo restando che oggi il problema principale è di tipo educativo: tutte le nostre crisi hanno alla radice l’educazione mancata. In ogni epoca più buia della storia la risposta è sempre stata nell’educazione; anche in questo momento, in cui si lamenta la perdita dei valori, il disorientamento dei giovani..., dobbiamo dare la massima importanza all’educazione. Quali atteggiamenti da seguire? L’ascolto, che deve essere pieno e profondo, dove i genitori devono far tacere la loro fretta di intervenire, le emozioni di dominio nei confronti dei figli o il pensare che sono loro proprietà. L’ascolto profondo tra madre e figlio (o padre-figlio) è il presupposto per un rapporto empatico fra di loro, per una comprensione profonda e reciproca, che accompagnerà per tutta la vita la relazione con gli altri simili del ragazzo/a, anche quando sarà adulto. La parola, che nutre e sostiene, dà senso al figlio di quel che si fa. Naturalmente la parola viene dopo l’ascolto, con cui il genitore è andato verso il figlio. La parola dei genitori, frutto dell’amore, dell’ascolto è una potenza. La parola non rappresenta il pensiero solo del genitore, ma è il frutto della reciprocità tra genitore e figli. Se la parola è pronunciata dopo un ascolto pieno e profondo del figlio, darà un senso alle sue azioni, ai suoi comportamenti e darà anche un senso al genitore nel suo rapporto con i figli. La capacità di sacrificio del genitore è quella caratteristica per cui il padre e la madre sono disposti ad accettare i loro fallimenti, a ricominciare dopo ogni sbaglio, a riprendere il dialogo, ad accettare di essere ancora in cammino, di non essere ancora un genitore perfetto. Ma questa capacità contiene tutta la forza e il dinamismo di migliorarsi, di andare oltre, sempre verso il meglio. Il sostegno, perché i genitori devono avere sempre una visione positiva dei figli da educare. Il sostegno è importante perché fa sentire i figli degni di fiducia, anche se commettono errori. Seguiranno Gruppi di approfondimento sulle tematiche affrontate nella serata , mercoledì 3 marzo e mercoledì 10 marzo prossimi. P.T. |